Il Credito cooperativo reggiano entra in Gruppo cassa centrale

31 marzo 2017 | 17:35
Share0
Il Credito cooperativo reggiano entra in Gruppo cassa centrale

La decisione è stata presa a seguito della riforma varata dal governo e da Banca d’Italia durante lo scorso anno e verrà sottoposta all’approvazione dell’assemblea dei soci convocata per il prossimo 7 maggio

REGGIO EMILIA – Il consiglio di amministrazione del Credito Cooperativo Reggiano ha deliberato all’unanimità l’adesione preventiva al Gruppo Cassa Centrale Banca S.p.A. con sede a Trento. La decisione è stata presa a seguito della riforma varata dal governo e da Banca d’Italia durante lo scorso anno e verrà sottoposta all’approvazione dell’assemblea dei soci convocata per il prossimo 7 maggio.

La riforma, nel mantenere salva la centralità ed il ruolo delle BCC quali protagoniste degli scenari comunitari dei territori di appartenenza, istituisce la nascita dei Gruppi Bancari Cooperativi finalizzati a promuovere la redditività, l’efficienza e la crescita delle BCC aderenti, consentendo loro di affrontare un mercato in evoluzione sempre più competitivo.

Scegliendo Cassa Centrale Banca, i vertici del Credito Cooperativo Reggiano seguono le indicazioni del Legislatore, proseguendo lungo un percorso già tracciato, confermato dalla condivisione progettuale e dalla stretta collaborazione strategica e operativa col Gruppo CCB, già da lunga data partner in prodotti e servizi.

“Il rapporto con CCB  è forte e di reciproca stima e fiducia. I percorsi e gli obiettivi del Gruppo sono a noi congeniali e sintonici, – ha dichiarato il Presidente di CCR Carlo Maffei –. Abbiamo infatti all’attivo numerose partnerships professionali consolidatesi negli anni che, attraverso questa adesione, non potranno che crescere e sinergicamente arricchire e completare l’offerta di servizi e prodotti dedicati alla clientela del nostro Territorio.”

Il Gruppo Cassa Centrale Banca S.p.A. punta ad avere 111 Bcc nel nostro perimetro ed imporsi come settimo gruppo bancario in Italia, con un attivo di 67 miliardi. L’istituto trentino ha annunciato oggi di avere raggiunto il requisito minimo di un miliardo di patrimonio, fissato dalla riforma delle banche di credito cooperativo come soglia per candidarsi a capogruppo. Il gruppo che emerge dallo scenario delineato da Sartori amministrerebbe masse per 67 miliardi di euro, con impieghi per 40 miliardi, raccolta da 64,2 miliardi, patrimonio da 5,7 miliardi e un Cet1 al 16,2%.

In uno scenario allargato a 130 Bcc, ipotizzato sempre da Sartori, i volumi crescerebbero fino a 85 miliardi di attivo, 50,8 miliardi di impieghi, una raccolta da 79,2 miliardi e un Cet1 Ratio al 16,3%. Sartori ha ammesso che la banca trentina ‘non si aspettava di raggiungere cosi’ in fretta l’obiettivo di 1 miliardo di patrimonio. Questa e’ una data storica per noi’. Cassa centrale banca ha anche comunicato i suoi dati di bilancio, evidenziando un utile netto di 18 milioni, un attivo di 4 miliardi e un patrimonio netto di 240 milioni.

Nella sua conformazione attuale, il polo guidato da Cassa centrale banca conterebbe su 10mila dipendenti, 6 miliardi di patrimonio netto e un Cet1 (l’indicatore di solidita’ dell’istituto) che oscilla tra il 15 e il 16%. L’obiettivo massimo sarebbe di creare un gruppo da oltre 1.600 filiali, con piu’ di 12mila collaboratori e oltre 100 banche. Quanto ai dati finanziari, il gruppo ambisce a raggiungere un attivo di 85,051 miliardi, impieghi per 50,8 miliardi, una raccolta complessiva di 79,2 miliardi e un Cet1 ratio del 16,3%. Fracalossi ha dichiarato di voler creare un polo dove ‘ciascuna banca mantenga la sua autonomia, nel rispetto del lavoro svolto fino ad adesso’.