Crisi Artoni, la Fercam si impegna ad assumere 150 dipendenti

1 marzo 2017 | 18:50
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Crisi Artoni, la Fercam si impegna ad assumere 150 dipendenti

La riunione al ministero termina con un impegno da parte dell’azienda altoatesina di affittare un ramo d’azienda della ditta reggiana. Cassaintegrazione per gli altri 350

REGGIO EMILIA – Un affitto di ramo d’azienda da parte di Fercam in cui confluirebbero 150 dipendenti della Artoni e la cassaintegrazione per dodici mesi per gli altri 350 che non rientreranno nell’accordo. I lavoratori dell’indotto potrebbero essere aiutati dalla Regione Emilia-Romagna. Questo, in sintesi, quanto emerso dall’incontro di oggi al ministero del Lavoro fra Artoni e Fercam.

Al tavolo delle trattative c’erano Anna Maria Martoni, titolare della Artoni ed ex presidente nazionale dei giovani industriali ed ex presidente regionale di Confindustria e l’attuale responsabile trasporti di Confindustria, Thomas Baumgartner, ad della altoatesina Fercam.

L’incontro, di carattere sopratutto aziendale e non sindacale (anche se questi ultimi erano presenti, ndr), è iniziato alle 11 ed è finito alle 16.30. Secondo quanto è trapelato, sarebbero emersi, nel corso del confronto, grossi problemi di carattere contrattuale e commerciale fra le due aziende che avrebbero portato alla retromarcia di Fercam di fronte a un accordo che sembrava oramai cosa fatta.

Alla fine è stato stilato un verbale in cui la Fercam, nei prossimi dieci giorni, ovvero entro il 10 marzo, si impegna a perfezionare un affitto di ramo di azienda dove passeranno 150 dipendenti della Artoni. Cassaintegrazione per gli altri 350. Nel corso della trattativa al ministero sarebbe anche emerso che già il 31 gennaio la Fercam avrebbe comunicato alla Artoni che la trattativa era saltata, cosa che si è saputa solo dopo due settimane pubblicamente.

“Una cosa cosi’ qua al ministero dicono che non l’hanno mai vista. Non e’ stato un incontro sindacale, ma una disputa commerciale tra privati”. Questo il commento rilasciato alla Dire da Marco Righi, segretario provinciale della Filt-Cgil di Reggio Emilia, sull’esito dell’incontro convocato dal ministero dello Sviluppo economico oggi a Roma sulla crisi del gruppo Artoni Trasporti.

“Il ministero – riporta Righi – ha incontrato separatamente i due imprenditori e dopo ha informato le organizzazioni sindacali. E’ emersa di nuovo l’irresponsabilita’ di queste persone che gia’ lo scorso 10 febbraio hanno cercato di scaricare la responsabilita’ di quanto accaduto sui sindacati”.

La crisi del gruppo reggiano si e’ infatti aggravata dopo che la Fercam di Bolzano, inizialmente disposta a prendere in affitto alcune delle filiali, di Artoni, ha fatto un passo indietro. La decisione secondo Fercam e’ stata motivata dall’eccessivo allungarsi dei tempi delle trattative con i sindacati sugli esuberi del personale, che non sarebbe stato riassorbito in toto. Oggi a rischiare il posto di lavoro sono quasi 3.000 dipendenti tra lavoratori diretti e dell’indotto. Il gruppo Artoni ha un’esposizione debitoria verso i fornitori di quasi 75 milioni e i ritardi nel saldo delle fatture (alcune insolute dal giugno scorso) stanno provocando licenziamenti a catena nelle aziende che lavoravano con il gruppo.