Coopsette, la cassa integrazione termina a fine mese

21 marzo 2017 | 15:50
Share0
Coopsette, la cassa integrazione termina a fine mese

L’assessore regionale Costi: “Alla scadenza degli ammortizzatori i lavoratori fuoriusciti usufruiranno dell’indennita’ di disoccupazione Naspi e saranno presi in carico dall’Agenzia regionale del lavoro per attivare un percorso di formazione”

REGGIO EMILIA – I 509 lavoratori di Coopsette, colosso reggiano dell’edilizia in liquidazione coatta dal 2015, non saranno lasciati soli. Per i dipendenti scadra’ infatti a fine mese la cassa integrazione, ma la Regione ha pronta la road map per tutelarli.

“Alla scadenza degli ammortizzatori i lavoratori fuoriusciti usufruiranno dell’indennita’ di disoccupazione Naspi e saranno presi in carico dall’Agenzia regionale del lavoro per attivare un percorso di formazione finalizzato alla ricollocazione”, spiega l’assessore alle attivita’ produttive, Palma Costi, rispondendo ad un’interrogazione presentata dai consiglieri regionali Roberta Mori (Pd), Yuri Torri (Si) e Silvia Prodi.

Inoltre, “la Regione insieme agli amministratori locali, associazioni e sindacati sta lavorando alla condivisione di un patto territoriale per l’occupazione per favorire l’incontro tra domanda e offerta del territorio”, aggiunge Costi. Mori, che nell’atto ispettivo aveva chiesto di conoscere “lo stato delle trattative e quali iniziative si intenda promuovere alla scadenza degli ammortizzatori sociali”, esprime soddisfazione: “Il patto – sottolinea pero’ – deve essere un obiettivo politico istituzionale. Spero che i lavoratori non vengano lasciati soli, continueremo a monitorare il percorso”.

Capitolo a parte, poi, quello dei dipendenti di Methis e Teleya, i rami d’azienda metalmeccanici di Coopsette, per i quali la Fiom reggiana ha aperto una vertenza per la prosecuzione dell’attivita’. Il sindacato ha in particolare incontrato Legacoop chiedendo di sostenere una cooperativa toscana interessata ad acquisire le due realta’ produttive, in cui tra poco si esauriranno gli ammortizzatori sociali. La strada e’ stata pero’ ritenuta non percorribile. La centrale cooperativa ha invece suggerito una sorta di “workers buyout”, con la costituzione, cioe’, di una nuova societa’ da parte degli stessi lavoratori.