“Carriere bloccate”, presidio poliziotti davanti a questura

1 marzo 2017 | 17:23
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“Carriere bloccate”, presidio poliziotti davanti a questura

Venerdì mattina. Biondi, segretario provinciale: “Senza un riordino delle carriere adeguato la sicurezza e’ a rischio”

REGGIO EMILIA – “Senza un riordino delle carriere adeguato la sicurezza e’ a rischio”. Lo afferma Emanuele Biondi, segretario provinciale del sindacato di polizia Silp Cgil di Reggio Emilia, annunciando il presidio dei poliziotti fissato per venerdi’ 3 marzo dalle 9 alle 13 davanti alla Questura “Senza un riordino delle carriere adeguato la sicurezza e’ a rischio”. Un’iniziativa che si svolge contemporaneamente in tutta Italia, contro un decreto del governo che blocca le progressioni, definito dal sindacato “assolutamente irricevibile che ci penalizza ancora di piu'”.

In “genere il sindacato pretende nuove risorse – spiega Biondi – invece stavolta chiediamo che i soldi gia’ stanziati siano spesi meglio. Un agente deve avere la possibilita’ di progredire in carriera, non rimanere bloccato a vita come avviene adesso perche’ non si fanno piu’ concorsi interni. I titoli, i meriti e le professionalita’ di chi fa il poliziotto da una vita devono essere valorizzati, non depauperati. L’intero sistema Polizia di Stato deve funzionare in maniera piu’ efficiente e per farlo il personale in divisa va fatto crescere professionalmente e culturalmente, non costretto a ‘morire’ nel suo ruolo e nella sua qualifica attuali”.

Inoltre “con una Polizia sempre piu’ anziana con una eta’ media di 47 anni e con 18.000 poliziotti in meno in tutta Italia, in un contesto di esigenze crescenti in materia di sicurezza un riordino interno delle carriere malfatto rischia di compromettere ancor piu’ la nostra ‘mission’, che e’ quella di garantire la sicurezza dei cittadini”. Il Silp fa sapere infine che l’azione di protesta di venerdi’, fatta “perche’ pensiamo che ci siano ancora chance di modificare il provvedimento in Parlamento”, e’ “solo il primo passo della mobilitazione Silp Cgil i cui toni sono destinati ad aumentare se le richieste, volte a ottenere un provvedimento piu’ equo ad invarianza di spesa, non troveranno ascolto”.