Abolizione dei voucher, Veneroni (Mdp): “Vittoria netta Cgil”

17 marzo 2017 | 18:50
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Abolizione dei voucher, Veneroni (Mdp): “Vittoria netta Cgil”

Il membro del coordinamento di Articolo 1 – MDP: “Il modo per far emergere dal sommerso i lavori occasionali dovrà quindi essere affrontato dal potere legislativo e dal governo con strumenti alternativi più adeguati”

REGGIO EMILIA – “L’abolizione dei voucher è una vittoria netta della Cgil che ha promosso il referendum, ma anche di chi nel centrosinistra ha avuto il coraggio di smarcarsi dalle posizioni renziane sul lavoro”. È il commento di Carlo Veneroni, membro del coordinamento di Articolo 1 – MDP a Reggio Emilia, all’indomani dell’approvazione in commissione Lavoro alla Camera del testo per l’abrogazione dei voucher, che oggi dovrebbe essere confermata dal Consiglio dei ministri.

“Una decisione – prosegue Veneroni – che permette al Pd di Matteo Renzi di sottrarsi a una battaglia che sarebbe costata moltissimo in termini di consenso. Il nuovo confronto referendario – in vista del quale 3,3 milioni di cittadini hanno firmato per i referendum abrogativi – avrebbe visto con molta probabilità i Sì prevalere alle urne”.

E aggiunge: “Ma la cancellazione dei buoni lavoro è una vittoria prima di tutto perché andava fermato l’uso scellerato di uno strumento che ha finito per precarizzare ulteriormente il mercato italiano. Per questo sono inaccettabili le accuse di chi, come la presidente di Confcommercio Donatella Prampolini, sostiene che abolire i voucher “significa incentivare il lavoro nero”. La pericolosa situazione attuale è il risultato di un ampliamento del campo di azione dei voucher, che oggi servono a tutto fuorché a rispondere ai bisogni domestici a cui di frequente si allude. La richiesta di lavoro saltuario invece arriva soprattutto dal mondo dell’impresa, in particolare da aziende piccole o senza dipendenti, dove è alto il rischio che la domanda episodica di prestazioni accessorie si trasformi in una domanda di lavoro continuativamente accessorio”.

Conclude Veneroni: “Il modo per far emergere dal sommerso i lavori occasionali dovrà quindi essere affrontato dal potere legislativo e dal governo con strumenti alternativi più adeguati. È certo che qualsiasi eventuale soluzione per normare specifiche tipologie di lavoro saltuario andrà ricercata in concertazione con le parti sindacali”.