Volta svela il progetto della supercoop edile

10 febbraio 2017 | 12:47
Share0

Il presidente di Legacoop Emilia Ovest ha illustrato stamattina il progetto. Stoccata al Consorzio del Parmigiano Reggiano. Bosi: “Superiamo la logica dei campanili”

REGGIO EMILIA – Un progetto coordinato dalla finanziaria di partecipazione Par.Co Spa e con la consulenza degli esperti di Nomisma per creare una grande cooperativa edile, da circa 150 milioni di euro annui, che inglobi Tecton, Sicrea, Buozzi, Nau, Unieco. Dovrà essere sostenuto da Coopfond e Ccfs. I tempi sono stretti, circa due o tre mesi di progettazione, per poi andare nei cda delle imprese, presentarlo e farlo votare dai soci.

E’ la ricetta per uscire dalla crisi del mercato edilizio che il presidente di Legacoop Emilia Ovest, Andrea Volta, ha esposto stamattina all’assemblea dei delegati del movimento cooperativo nella sala degli Specchi del teatro Valli. In sala, fra gli altri, il sindaco Luca Vecchi, il presidente della Provincia, Giammaria Manghi, Luca Bosi, presidente di Sicrea, Chiara Nasi, presidente di Cir Food, Marco Pirani, presidente di Progeo, Moris Ferretti presidente di Coopbox, Giovanni Monti, presidente di Legacoop Emilia Romagna, Paolo Cattabiani, ad di Alleanza 3.0 e Mauro Lusetti, presidente nazionale di Legacoop.

Ha detto Volta: “Insieme agli esperti di Nomisma stiamo analizzando il mercato di riferimento che, oltre alle costruzioni, include anche infrastrutture e servizi. Sappiamo infatti che il mercato del futuro è fatto di appalti complessi, di meccanismi integrati in grado di rispondere ai bisogni della PA. Abbiamo bisogno di interagire con le altre imprese, di investire in ricerca e sviluppo e in formazione permanente per raggiungere livelli significativi di industrializzazione dei processi. Fin dall’inizio ci siamo posti la condizione di costruire una grande cooperativa, certi che non è il modello la causa dei fallimenti ma la cattiva applicazione dello stesso”.

Luca Bosi, vicepresidente di Legacoop Emilia Ovest e presidente di Sicrea, ha aggiunto a proposito di questo progetto: “E’ necessario ricostruire un progetto cooperativo (mentre Sicrea é una spa) con ambizioni nazionali, possibilmente con un fatturato di almeno 150 milioni, ma fortemente specializzata e non generalista. La specializzazione la fanno le persone: noi invece abbiamo fatto a lungo soprattutto i general contractors.  Questa soluzione favorisce indirettamente anche la legalità, perché riduce molto il ricorso agli appalti. Le cooperative si esprimeranno su questa proposta che metteremo in campo, ma dobbiamo superare la logica dei campanili”.

Volta, nel suo intervento, ha toccato i temi dell’area vasta, dicendo che Legacoop “tenterà di coinvolgere gli amici modenesi”, del processo Aemilia, dell’Italia e dell’Europa. Ha parlato anche di ricambio generazionale sottolineando come bisogna “evitare inutili contrapposizioni tra chi deve entrare e chi deve farsi da parte. Abbiamo visto che i rottamatori non hanno raggiunto grandi risultati. Se saremo in grado di fare insieme questo cambiamento, troveremo tanti giovani preparati, capaci e pronti a scendere in prima linea nella gestione delle imprese”.

Il presidente di Legacoop è poi passato a parlare della riorganizzazione del settore lattiero caseario e del Consorzio del Parmigiano Reggiano lanciando una stoccata: “Siamo a pochissimi mesi dal rinnovo del Cda del Consorzio ed è nostro compito fare in modo che la cooperazione svolga un ruolo da protagonista nella prossima amministrazione. La nostra posizione è che il Consorzio ritorni a svolgere le sue funzioni primarie, riprendendo una seria politica di promozione del prodotto. Occorrerà più che mai che la composizione del Cda sia basata sulla competenza e sulle capacità imprenditoriali delle persone”.

Al termine dell’incontro è intervenuto Mauro Lusetti: “A nessuno di noi è chiesto di commettere reati per salvare le aziende e l’occupazione. Quindi chi commette reati ne è responsabile personalmente, perché ci crea un danno anche reputazionale che è decuplicato nel nostro contesto. Ma noi, su questo, abbiamo reagito con forza e in modo unitario, anche rilanciando la cultura della legalità e con azioni di responsabilità verso gli ex amministratori di certe cooperative. Non abbiamo mai scelto la strada dell’espulsione delle cooperative, ma abbiamo scelto la strada meno semplice. Cioè dire che erano i dirigenti che dovevano andare a casa, che gli amministratori sono responsabili, quando la cooperativa va bene e anche quando va male. L’abbiamo fatto a Roma (Mafia Capitale) e a Concordia (CPL). E così abbiamo difeso l’occupazione, sennó migliaia di persone sarebbero finite in mezzo a una strada”.

E ancora: “Non possiamo omologarci alle imprese private. Siamo diversi e dobbiamo esserlo. Ad esempio con il workers buy out, che è una cosa meravigliosa. Un privato puó delocalizzare in Cechia o chiudere la fabbrica se non produce utili, perché attiene alla sua libertà nel fare impresa, ma noi non dobbiamo arrenderci a questa logica. Salvare una impresa dove ha fallito il privato è l’esaltazione dello spirito cooperativo. Non ce l’ha ordinato il dottore di essere cooperative. Chi dice ‘sono un cooperatore capitalista’ non è piu un cooperatore: se ha fatto una battuta è stata molto infelice. Non sono certo contrario alla Borsa, ma non possiamo snaturare le cooperative, il controllo cooperativo non può essere messo in discussione. Quindi se elaboriamo strumenti nuovi, facciamo attenzione”.

E ha concluso: “Questi due ultimi anni li abbiamo vissuti pericolosamente, ma come Legacoop abbiamo cambiato pelle. Siamo più sobri e sostenibili, abbiamo effettuato unificazioni, ma non abbiamo pregiudicato la qualità della rappresentanza. Boeri si informi quando dice che le cooperative sono le maggiori utilizzatrici di voucher, perché se non distingue tra le cooperative nostre associate e quelle spurie, allora fa disinformazione. Oggi non competono piu le imprese, competono i sistemi, anche valoriali. Oggi siamo arrivati al paradosso che le imprese private usano per il loro marketing le nostre parole e i nostri valori”.