Vecchi e la Pignedoli: “Solidarietà a De Miro e Bini”

3 febbraio 2017 | 16:12
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Vecchi e la Pignedoli: “Solidarietà a De Miro e Bini”

Il sindaco di Reggio e la senatrice del Pd intervengono il giorno dopo l’udienza del processo Aemilia

REGGIO EMILIA – “Solidarietà al prefetto Antonella De Miro, che ha svolto un’importante azione antimafia negli anni in cui ha guidato il Palazzo del Governo a Reggio Emilia, sempre sostenuta dai sindaci della città e della provincia nel suo fondamentale impegno di contrapposizione ai clan”. Il sindaco Luca Vecchi interviene dopo il respingimento dell’istanza della difesa, rappresentata dall’avvocato Taormina (difensore di Vincenzo e Giuseppe Iaquinta, ndr), contro la deposizione dell’ex prefetto in aula al processo Aemilia che, vista l’ora tarda, è stata rinviata a dopo il 9 febbraio.

Scrive Vecchi: “Al di là delle schermaglie processuali in corso ritengo sia vitale, anche in questo frangente, non solo manifestare vicinanza ma rimarcare che tenere alta la guardia significa in prima battuta essere consapevoli di quanto sta accadendo, dimostrare di aver maturato un grado alto di comprensione della pericolosità delle infiltrazioni mafiose e degli strumenti da rinnovare continuamente per contrastarle. E’ un percorso che va avanti, questo, nel quale le istituzioni tutte – Prefettura, enti locali e forze dell’ordine unitamente – sono impegnate da anni e che proseguiremo in modo concreto e fattivo, passo dopo passo”.

A difesa del sindaco di Castelnovo Monti, Enrico Bini, interviene invece la senatrice del Pd Leana Pignedoli. E’ emerso infatti ieri in aula che vi sarebbe stato un dossier contro l’allora presidente della Camera di commercio, che in quel momento era impegnato in battaglie antimafia, di cui parlavano l’avvocato Sarzi Amadè e Giuseppe Pagliani, allora capogruppo del Pdl in consiglio comunale (lo è tuttora oggi per Forza Italia,ndr) e consigliere provinciale.

Scrive la Pignedoli: “Dossieraggi, diffamazioni, minacce: le intercettazioni che giorno dopo giorno vengono portate dagli inquirenti nelle aule del processo Aemilia, come prove schiaccianti nei confronti degli imputati, sono sempre più inquietanti. Sarebbe riduttivo parlare di solidarietà a Enrico Bini, Sonia Masini e al prefetto De Miro, per quanto hanno subito, e tutt’ora stanno subendo, per aver scelto di essere in prima linea per il rispetto della legalità nelle tante parti dell’economia emiliana, mai arretrati, nonostante minacce e campagne diffamatorie”.

Continua la senatrice: “È molto importante che la magistratura stia procedendo rapidamente e puntualmente e che (torno a ribadirlo) il processo si tenga a porte aperte, affinché ogni singolo cittadino possa rendersi conto di quante difficoltà e manovre “invisibili” si nascondono nel quotidiano. Quanta pericolosità e rischio affronta chi amministra la cosa pubblica e sceglie di agire con coraggio, in piena legalità, anche controcorrente, nonostante le campagne denigratorie”.

Conclude la senatrice: “Bini, Masini e De Miro hanno svolto il loro lavoro con coraggio, nonostante ostacoli e, spesso, indifferenze. E allora, di fronte a queste evidenze, quale faccia serve per dichiararsi “vittima della macchina del fango” mentre vanno in onda proprio parole sue nell’orchestrazione di una operazione di discredito su Bini e la Masini? Certe parole sono difficilmente travisabili e io credo che chi le pronuncia, come Pagliani, non possa continuare ad avere a che fare con la cosa pubblica e con il leale confronto politico. Mi auguro, invece, che chi ha avuto il coraggio di andare contro ogni genere di intimidazione senta il sostegno di tanti”.