Sicurezza, in stazione un mercato con i cibi del mondo

28 febbraio 2017 | 15:11
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Sicurezza, in stazione un mercato con i cibi del mondo

Sabato e domenica l’iniziativa antidegrado promossa dai comitati

REGGIO EMILIA – Una ventina di espositori con cibi di diverse regioni italiane e di altre culture animeranno sabato e domenica prossima (4 e 5 marzo) viale IV Novembre a Reggio Emilia, che collega la stazione storica alla citta’. L’appuntamento “Culture nel mondo”, in programma dalle 9 alle 20, e’ il primo organizzato direttamente dai comitati di cittadini – la fondazione IV novembre e i negozi dell’associazione di via Emilia san Pietro – per arginare degrado e insicurezza in una zona a fortissima vocazione multietnica, dove i residenti stranieri sono circa il 67%.

La manifestazione, organizzata dalla societa’ “Reggio Emilia Eventi” (specializzata in progetti per la riqualificazione dei centri urbani), e’ solo la prima di una serie di appuntamenti che durera’ per tutto l’anno, il prossimo dei quali e’ gia’ fissato il 22 e il 23 aprile. La due giorni e’ stata presentata in mattinata nello spazio “Casa Comune” dell’amministrazione comunale proprio nel viale, dove l’assessore alla Sicurezza Natalia Maramotti sottolinea “la proattivita’ dei cittadini” e parla di un esempio di “sussidiarieta’ positiva con l’amministrazione in cui alla protesta segue la proposta”.

Continua Maramotti: “Stiamo lavorando sul tema dello spazio pubblico e degli eventi perche’ siamo convinti che la costruzione di legami sociali sia una delle strade da seguire sul tema della sicurezza”. Ma “non commettiamo l’errore di enfatizzare solo l’aspetto degli eventi trascurando l’ordine pubblico: sono due piste che vanno seguite congiuntamente”.

Soddisfatto anche il presidente del comitato IV novembre Gianni Felici, che a proposito del negozio a km 0 aperto sul viale grazie ad un bando del Comune, annuncia una futura collaborazione con la Coldiretti per l’organizzazione di altre iniziative: “E’ importante dare continuita’”, dice infatti. Elisabetta Morandi, della societa’ organizzatrice di “Culture nel mondo”, aggiunge: “E’ chiaro che in soli due giorni non si riolvono i problemi di sicurezza, ma si propone un nuovo taglio su come vivere il quartiere”. Non secondario, infine, il costo della manifestazione, con gli espositori che si autofinanziano e senza quindi esborso di risorse pubbliche.