Padoan: “Allarmante l’ipotesi della procedura d’infrazione”

2 febbraio 2017 | 20:32
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Padoan: “Allarmante l’ipotesi della procedura d’infrazione”

Ministro: “Aggiustamento vale 0,2%. Misure entro aprile”. E sulla procedura d’infrazione “comporterebbe una riduzione di sovranità nella politica economica”. Commissario agli affari economici. Moscovici: “Indispensabile Italia riduca deficit”

REGGIO EMILIA – L’Italia non arretra davanti ai rilievi Ue: Patto di stabilità pienamente rispettato e debito soddisfacente, afferma Padoan. Abbiamo ricevuto la risposta italiana e ora ne valuteremo i contenuti, affermano da Bruxelles. Intanto Gentiloni rassicura: ‘Siamo fuori da procedure di infrazione’.

“Nessuna manovra estemporanea: riduciamo il debito nel nostro interesse con una strategia che protegge la crescita”. Così, in un tweet, il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan definisce la strategia di finanza pubblica portata avanti finora dall’Italia e illustrata nella lettera di risposta inviata ieri alla Commissione Ue.

Moscovici: indispensabile Italia riduca deficit
L’Italia “faccia quello che deve fare, che riduca il deficit è indispensabile, mentre altri Paesi con surplus devono usarlo per investimenti”: lo ha detto il commissario agli affari economici Pierre Moscovici alla presentazione del suo libro ‘S’il est minuit en Europe’. “Moscovici ha ribadito che “il debito italiano è elevato, ci sono delle regole – ha aggiunto – ma vogliamo che l’Italia resti un Paesi credibile e solido”. E finora “abbiamo sempre cercato soluzioni comuni, sia con Padoan che col Governo”, ha aggiunto.

Moscovici: obiettivo Eurogruppo evitare procedure
“E’ da cinque anni che sono all’Eurogruppo, prima come ministro e poi come commissario, e posso dire che il suo obiettivo è evitare procedure”, non aprirle: lo ha detto il commissario agli affari economici Pierre Moscovici alla presentazione del suo libro ‘S’il est minuit en Europe’ rispondendo a chi gli chiedeva se l’Italia rischia una procedura per debito. Il ministro dell’Economia, parlando dell’aggiustamento dei conti pubblici al question time al Senato, sottolinea che “le misure verranno adottate al più tardi entro fine aprile, presumibilmente anche prima” della presentazione del Def.

Gentiloni: rispetto regole Ue senza misure depressive
La lettera inviata all’Ue è sulla linea secondo cui “l’Italia rispetta le regole ma senza decisioni che possano avere effetto negativo, depressivo sull’economia. E’ il momento, penso che tutti se ne rendano conto in Europa, di accompagnare la crescita e prendere quindi nel rispetto delle regole europee le misure nei modi e nei tempi che consentano di accompagnare la crescita e avere effetti contrari”. Lo dice il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni in conferenza stampa a Palazzo Chigi.

Il governo non arretra quindi. Ancora una volta, il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, difende di fronte all’Europa la strategia di finanza pubblica portata avanti finora dall’Italia, definendola completamente rispettosa del Patto di stabilità. La risposta al commissario Pierre Moscovici e al vicepresidente Valdis Dombrovskis consiste in una lunga lettera corredata da un apposito “rapporto sui fattori rilevanti” che incidono sull’andamento del debito pubblico italiano. Un documento dettagliato in cui i risultati di contenimento del debito e la traiettoria di discesa indicata per il futuro vengono giudicati “più che soddisfacenti” per un Paese come il nostro, a dispetto dei rilievi evidenziati dalla Commissione poco più di due settimane fa.

L’aggiustamento di circa 3,4 miliardi di euro (pari allo 0,2% del Pil) richiesto da Bruxelles per rispettare le tappe di avvicinamento all’obiettivo di medio termine di deficit strutturale (elemento su cui il debito ha il suo peso specifico), viene considerato eccessivo. Anche perché, scrive Padoan, una correzione troppo rapida dei conti, così come l’Europa vorrebbe, non farebbe che danneggiare la ripresa, proprio ora che l’economia italiana sta dando segnali superiori alle aspettative.

L’allerta deve essere massima di fronte all’accresciuta incertezza finanziaria e geopolitica che il mondo sta di nuovo attraversando. Brexit e Trump hanno evidentemente il loro peso e stringere ora ulteriormente le maglie potrebbe essere controproducente per lo stesso percorso di consolidamento dei conti, fino a diventare “autolesionista”. Fin qui la controffensiva. Ma per evitare il muro contro muro e dimostrare di poter meritare la fiducia europea, il governo promette di proseguire nello sforzo di riforma strutturale portato avanti dal precedente esecutivo e di rilanciare le privatizzazioni, nonostante il recente stop dovuto a condizioni di mercato sfavorevoli.