“Nè con i tassisti, né con Uber”

23 febbraio 2017 | 09:30
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“Nè con i tassisti, né con Uber”

Fantuzzi: “Non desidero un automa il cui unico padrone è un colosso straniero: voglio un trasporto pubblico equo ed efficiente che tutela i diritti dei propri lavoratori e riduce congestione e inquinamento”

REGGIO EMILIA – “Né con i tassisti, né con Uber. Sono solo col trasporto pubblico. I tassisti rappresentano un’autentica corporazione che stabilisce le tariffe in modo oligopolistico e da prova di arroganza destroide nella difesa dei propri interessi di parte. Ma Uber che cosa è? Una piattaforma digitale che non paga nemmeno le tasse in Italia, dietro la quale c’è un modello di governo della vita che vuole diventare egemonico. Al vertice non sembra esistere più un capo in carne ed ossa. C’è un algoritmo o un automa che decide sui conflitti, sulla valutazione, sull’organizzazione dei tempi di vita e di lavoro.

Queste piattaforme sono centralizzate, possono decidere a discrezione dei loro proprietari la «disconnessione» di qualcuno dal sistema. I primi a essere eliminati sono gli scioperanti o chi chiede un diritto. È tutto arbitrario e automatico. L’algoritmo stabilisce anche la tariffa, competitiva rispetto al traffico e al mercato. La gara è tra chi fornisce il servizio più conveniente; l’autista di Uber è anch’esso un cliente della piattaforma, e le riconosce una percentuale del servizio che ha reso.

Questa non è sharing economy come anche la UE intende far credere: è semplicemente una ghiotta opportunità economica per multinazionali e fondi, che non a caso vi stanno investendo copiosamente. Non desidero un automa il cui unico padrone è un colosso straniero: desidero un trasporto pubblico equo ed efficiente che tutela i diritti dei propri lavoratori e riduce congestione e inquinamento”.