Lavoro, la camera di commmercio: riparte l’occupazione

16 febbraio 2017 | 17:05
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Lavoro, la camera di commmercio: riparte l’occupazione

Attesi 2.700 lavoratori in più nel primo trimestre e il 43% è stabile

REGGIO EMILIA – Il 2017 sembra promettere bene per l’occupazione in provincia di Reggio Emilia. Secondo le analisi dell’ufficio studi della Camera di commercio sul fabbisogno delle imprese, il primo trimestre dell’anno si chiudera’ con un saldo positivo di oltre 2.700 posti di lavoro contro i 1.040 del medesimo periodo dello scorso anno. Da gennaio a marzo le analisi camerali parlano infatti di 5.710 nuove entrate nelle imprese della provincia a fronte di un numero di uscite (scadenza del contratto, pensionamento o altri motivi) che dovrebbe invece attestarsi a quota 2.970.

In dettaglio dei quasi 6.000 ingressi previsti, 2.250 saranno lavoratori dipendenti, 1.920 interinali, 800 collaboratori coordinati e continuativi e 740 collaboratori a partita Iva o occasionali. Fissando l’attenzione sui 2.250 lavoratori dipendenti, il 43,6% delle assunzioni riguardera’ giovani under 30 mentre la quota di assunzioni in rosa sara’ di appena il 13% ma, aggiungendo una quota di assunzioni per cui il genere e’ ritenuto ininfluente, la percentuale potrebbe piu’ che raddoppiare, raggiungendo il 28%.

“Queste previsioni – sottolinea il presidente della Camera di Commercio Stefano Landi – confermano bene l’andamento registrato nel 2016, che secondo le prime stime si e’ chiuso con un incremento dell’occupazione pari al 2,4%”. Un dato “confortante- aggiunge Landi- soprattutto alla luce del fatto che la crescita del Pil, stimata nell’1,3%, si e’ tradotta in lavoro e occupazione e in un aumento del reddito disponibile per le famiglie (piu’ 2,4%), fattori fondamentali per poter parlare di un miglioramento della situazione economica e sociale del nostro territorio”.

Inoltre, secondo la Camera di commercio nel primo trimestre 2017 il 43,7% degli ingressi in azienda di lavoratori dipendenti avverra’ in modo stabile, cioe’ con contratto a tempo indeterminato (29,9%) o di apprendistato (13,8%). Un altro 46,3% (1.040 nuove entrate) sara’ invece a tempo determinato, strumento utilizzato non solo per far fronte a picchi di attivita’ (che riguardano circa un terzo degli ingressi di personale con contratto a termine) ma anche, nel 50,2% dei casi, come periodo di prova per valutare una futura assunzione stabile.

I nuovi contratti saranno infine siglati, per circa due terzi, nel comparto dei servizi (1.420 ingressi) distribuiti fra commercio e turismo-alloggio-ristorazione (350 assunzioni per ognuno dei settori), servizi alle persone (300) e servizi avanzati di supporto alle imprese (120). Le restanti assunzioni nel terziario riguarderanno gli altri servizi (trasporti e logistica, editoria, telecomunicazioni, finanza, immobiliare, vigilanza, pulizie, eccetera).

Delle 830 nuove entrate previste nel settore manifatturiero, 500 saranno destinate alle industrie metalmeccaniche ed elettroniche, 270 nelle altre industrie (alimentari, tessile-abbigliamento, ceramica, gomma-plastica, legno, utilities), mentre i restanti ingressi andranno nelle costruzioni.