Il documento di sostegno a Matteo Renzi: “No alla scissione”

Il documento: Ora serve un grande confronto per parlare dell’Italia, ascoltiamoci e confrontiamoci e diamo la parola al popolo del Pd per scegliere. Fidiamoci del nostro popolo”

REGGIO EMILIAEcco il documento di sostegno alla linea di Matteo Renzi, per scongiurare l’ipotesi di scissione del Partito democratico, firmato ieri in direzione nazionale del Pd e proposto dal sindaco Ricci di Pesaro che sta girando in questi giorni e che è già stato firmato dal sindaco di Reggio, Luca Vecchi e dal sottosegretario alla Regione Emilia-Romagna, Andrea Rossi.
“La bellezza del Partito Democratico è l’essere contaminazione tra storie e culture differenti del riformismo italiano. Una sintesi vera, che ha esaltato la straordinaria ricchezza delle diversità senza alcuna rinuncia, avendo come obiettivo comune la costruzione del futuro. Siamo dirigenti, amministratori che hanno scelto con convinzione ed entusiasmo come naturale e coerente collocazione della nostra storia e formazione di sinistra la prospettiva politica del Pd provenendo dal Pds. Per me, per  miei coetanei come fu per i nostri genitori, la parola unità è sempre stata fondamentale, uno dei simboli più importanti della nostra appartenenza politica e del nostro agire.
Molti di noi hanno mosso i primi passi e sono cresciuti politicamente in questo contesto culturale. Dalle feste di popolo alle appassionanti discussioni nelle sezioni, passando per l’impegno nei movimenti studenteschi e nelle amministrazioni locali, come ambito più vicino ai cittadini e come prima risposta e punto di riferimento per i reali problemi delle persone. Una comunità è l’insieme di valori, regole e unità. Ciò non significa vuoto unanimismo, ma confronto dialettico nel pieno rispetto delle regole dello stare insieme, nel rispetto del nostro statuto, che è la carta fondamentale del partito.
Ciò significa essere una comunità politica che si misura davvero sulle sfide che oggi la sinistra ha di fronte: innanzitutto contrastare i populismi, il trumpismo e l’avanzata della destra mettendo al centro una visione della società più giusta, solidale, aperta alle opportunità, ai talenti e alle energie vitali. Una società che tenga insieme gli individui e il senso di comunità. Sottolinenando il fatto che proprio negli ultimi anni abbiamo fatto passi decisivi per sinistra riformista, sui diritti civili e con l’adesione ai socialisti europei.
Il congresso del Pd serve a definire quello che siamo e quello che vogliamo. E’ il momento di discussione politica più alto in un partito e solo da quel confronto duro, ma leale possiamo dare più forza alle ragioni dello stare insieme, parlandoci apertamente ma alla fine decidendo una marcia e obiettivi comuni. Il congresso è l’antidoto naturale al pericolo di scissioni, che sarebbero una sconfitta innanzitutto per l’Italia. Fidiamoci di un confronto aperto e libero che coinvolga pienamente il nostro popolo, che vuole essere protagonista delle scelte di fondo a cui siamo chiamati. Negare la possibilità e chiudersi per paura di confrontarci significa infliggere al Pd la più grande sconfitta.
Noi crediamo nel Pd come partito aperto, democratico, il primo partito di sinistra d’Europa, che ha fatto del protagonismo del suo popolo la sua cifra caratterizzante; noi siamo la generazione che nel 1996 guardava all’Ulivo come una grande speranza di cambiamento, ha visto interrompersi quel sogno e ora rifiuta l’idea che un’altra generazione veda mortificate le proprie aspirazioni da coloro che oggi vogliono infrangere anche la speranza di un Pd forte, minacciandolo con la scissione. Vogliamo e lavoriamo per un Pd coraggioso, che non si rinchiuda nei caminetti, che apra porte e finestre e torni a parlare solo dei problemi dei cittadini e soprattutto dei più deboli. Per questo sosteniamo Matteo Renzi per il rilancio e il rinnovamento del pd e della sinistra europea.
Ora serve un grande confronto per parlare dell’Italia, ascoltiamoci e confrontiamoci e diamo la parola al popolo del Pd per scegliere. Fidiamoci del nostro popolo”.