Fercam-Artoni, salta la trattativa sulla fusione

16 febbraio 2017 | 08:46
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Fercam-Artoni, salta la trattativa sulla fusione

Il presidente dell’azienda di Bolzano, Thomas Baumgartner: “Non si farà”. Oggi lo sciopero generale in tutte le filiali del gruppo. Ora i lavoratori a rischio sono 560

REGGIO EMILIA – “La fusione Artoni-Fercam non si farà”. Lo ha detto ieri il presidente della Fercam, Thomas Baumgartner che ha aggiunto anche che “un mese fa se ne poteva discutere, ma che ora l’azienda reggiana sta colando a picco e l’affare non è proponibile”. E’ l’ultimo tassello di una vicenda che, nelle ultime settimane, ha visto continui colpi di scena. Prima l’annunicio dell’11 gennaio scorso di Fercam di acquistare tutto il gruppo con un esborso di 60 milioni, poi la decisione di rilevare solo 22 su 38 filiali e, infine, di fronte all’opposizione dei sindacati la scelta di abbandanare la trattativa.

Eppure, appena ieri, sembrava essersi aperto uno spiraglio. Al ministero, l’azienda di Guastalla si era impegnata a dare continuità operativa a tutto ciò che non passava alla azienda di Bolzano garantendo l’occupazione di 160 dipendenti e spianando così la strada a un possibile accordo. Questo avrebbe consentito poi di fare una richiesta di cassa integrazione, per questi dipendenti, che doveva durare dodici mesi. Si trattava dei lavoratori di sedici filiali su trentotto che, in un primo tempo, dovevano passare tutti sotto alla Fercam, ma che, all’ultimo momento, sconfessando l’accordo precedente, l’azienda di Bolzano si era detta non più disposta ad assumere.

Ma, evidentemente, neppure questo è bastato agli altoatesini che hanno deciso di abbandonare il tavolo delle trattative. Difficile capire cosa sia accaduto, nell’ultimo mese, che, improvvisamente, ha reso impossibile un accordo che, almeno per 22 filiali, sembrava cosa fatta. Oggi intanto ci sarà uno sciopero generale riguarderà sia la sede centrale sia le filiali sparse su tutto il territorio nazionale e ovviamente coinvolgerà anche gli operatori collaterali. Ora il futuro dei 560 lavoratori della Artoni diventa veramente incerto.

La FercamArtoni Srl: “Non è colpa nostra”
“La società si è impegnata con grande dispendio di energie e di tempo a negoziare il subentro a titolo di affitto con prospettive di possibile, futura acquisizione di rami di azienda del gruppo Artoni, che avrebbe salvaguardato significative attività produttive con connessi livelli occupazionali. Il procrastinarsi delle trattative, anche per la mancanza di un accordo sindacale condiviso, oltre i termini utili per un subentro prospettico nelle attività aziendali, ha fatto venire meno i presupposti per una positiva conclusione dell’operazione perseguita. Fercam Artoni Srl pertanto deve declinare ogni e qualsiasi responsabilità per il mancato raggiungimento dell’accordo con il gruppo Artoni, stigmatizzando anche l’atteggiamento e il comportamento ostile di queste ore nei confronti di aziende del gruppo Fercam che stanno producendo danni ad attività economiche con conseguenti ulteriori rischi occupazionali per collaboratori diretti e indiretti di altre società”.