Cisgiordania, ennesimo sopruso di coloni ed esercito israeliano

6 febbraio 2017 | 16:18
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Cisgiordania, ennesimo sopruso di coloni ed esercito israeliano

Sabato scorso a Tuwani in Cisgiordania alcuni palestinesi hanno piantato un ulivo vicino a un insediamento ebraico illegale. L’albero è stato sradicato: blindati e soldati hanno invaso il villaggio palestinese

REGGIO EMILIA – Sabato scorso si è verificato l’ennesimo sopruso compiuto dai coloni e dall’esercito israeliano nei confronti della popolazione palestinese. Il fatto è avvenuto a Tuwani, un piccolo villaggio palestinese di poche centinaia di abitanti della Cisgiordania, nei territori occupati illegalmente dalle forze armate Israeliane, occupazione non riconosciuta dalla legge internazionale. Sul posto era presente anche il reggiano Cosimo Pederzoli che ha seguito l’azione come operatore internazionale dell’Operazione Colomba.

Tuwani si trova nelle colline a sud di Hebron, vicino all’insediamento israeliano di Ma’On, costruito a partire dal 1981 e con una popolazione di 500 abitanti, e a soli 500 metri dall’avamposto Israeliano di Havat Ma’On, costruito illegalmente nel 2001. È da questo avamposto militare che lo scorso sabato alcune decine di coloni, scortati da una dozzina di mezzi blindati e con la protezione di una cinquantina di militari, hanno letteralmente invaso le strade del villaggio palestinese, entrando con la forza in diverse case private e provando ad arrestare un ragazzo. L’azione violenta, totalmente illegale, è stata compiuta, lo ripetiamo, con l’appoggio e la protezione delle forze militari israeliane.

Il gesto sarebbe nato come reazione violenta e ingiustificata dopo che, poche ore prima, alcune donne e ragazzi palestinesi avevano piantato un albero in un terreno palestinese. Questo semplice gesto, legittimo e del tutto pacifico ha provocato la rabbia dei coloni israeliani che vivono illegalmente sul territorio palestinese, e che hanno reagito con la violenza, prima sradicando l’albero appena piantato, poi invadendo il villaggio vicino con l’appoggio delle forze armate dell’esercito.

Non è la prima volta che in questi mesi si verificano azioni simili da parte dell’avamposto di Havat Ma’On nei confronti del vicino villaggio di Tuwani, anzi sono diversi anni che si verificano attacchi ai bambini palestinesi che si recano nell’unica scuola della zona, oppure atti di violenza verso gli abitanti del villaggio, come quello avvenuto il 18 luglio 2011, quando tre coloni Israeliani avevano  cercato di catturare due pastori palestinesi che facevano pascolare le loro pecore in una valle vicino; dopo la fuga di questi, i coloni Israeliani, coprendosi la faccia con delle sciarpe, avevano poi deciso di attaccare con pietre e mazze anche i due membri di Operazione Colomba e un terzo membro di  Christian Peacemaker Teams (CPT), accorsi per intervenire e documentare l’attacco, dopo essere stati chiamati dai pastori. Fortunatamente l’incidente, il sesto avvenuto nel corso di un solo mese, non ha causato feriti.

Entrambi gli attacchi e le violazioni dei diritti umani sono stati seguiti e documentati da Operazione Colomba, un corpo nonviolento di pace della Comunità Papa Giovanni XXIII, fondato nel 1973 da don Oreste Benzi. Operazione Colomba è presente in 27 diversi paesi, su tutti i continenti, con progetti a favore di minori (bambini soldato, bambini di strada, bimbi con handicap, orfani dell’AIDS), donne, portatori di handicap, vittime di violenza e di sfruttamento sessuale, tossicodipendenti, senzatetto, popolazioni coinvolte in conflitti armati e gruppi di promozione dei diritti umani, raggiungendo più di 41.000 persone al giorno. I suoi volontari sono presenti nel territorio Palestinese dal 2004, dove vivono e collaborano con il Comitato Popolare delle Colline a Sud di Hebron, con lo scopo di cercare una soluzione pacifica al conflitto Palestinese-Israeliano.

Operazione Colomba, pur nascendo da una comunità religiosa, è un progetto aperto sia ai credenti che ai non credenti, e i suoi componenti sono volontari che partecipano per periodi di uno o più mesi o anche uno o più anni ai diversi progetti. Dal 1992 a oggi più di mille persone hanno aderito ai progetti di Operazione Colomba e chiunque può decidere di partecipare come volontario dopo un breve corso di formazione che si tiene 3-4 volte all’anno (il prossimo, per i volontari di “breve periodo” si terrà dal 13 al 17 marzo a Rimini).

Oltre al loro sito ufficiale (www.operazionecolomba.it), esiste anche un sito dedicato apposta al villaggio di Tuwani, in cui vengono riportati tutti gli aggiornamenti e i soprusi subiti dalla popolazione locale (www.tuwaniresiste.operazionecolomba.it).