Cavriago, ecco “L’amore ai tempi di Facebook”

CAVRIAGO (Reggio Emilia) – “L’amore ai tempi di Facebook” è un progetto, concluso con grande soddisfazione con gli alunni della terza media dell’istituto comprensivo di Praticello e in corso con i ragazzi delle terze medie di Campegine, che sarà presentato mercoledì sera alle 21 all’oratorio del Gran Pino in via della Repubblica a Cavriago. Nella prima serata, pensata per i genitori, verranno presentati il materiale e i contenuti proposti nei due cicli di incontri ai ragazzi.

Spiega il presidente della Fondazione Alberto Costi: “Adesso tocca alle scuole di Cavriago. Questo non è solo un progetto ambizioso, ma un momento di crescita comunicativa tra genitori e figli, dove la collaborazione non deve mancare mai. Ecco perchè viene data un’opportunità per confrontarsi sull’esigenze educative dei giovani e sull’importanza di offrire loro momenti in cui poter essere accompagnati a scoprire la bellezza ed il significato dell’affettività e della sessualità”.

Il vice presidente della fondazione Incendo, l’insegnate e lo psicologo Corrado Zoppi, parlerà di approccio dal conoscenza giusta del proprio corpo, alle domande sulla propria intimità, il passaggio ed il momento che arriva dalle parole ai gesti, tutto ciò che si costruisce insieme nell’intimità nelle proprie relazioni.

Continua Costi: “Ognuno di noi ha i propri valori e convinzioni personali su cosa desidera per i propri figli e su come gli piacerebbe diventassero negli anni della adolescenza. I valori e gli atteggiamenti si trasmettono facilmente e con forza attraverso le nostre parole e i nostri gesti ed anche i valori relativi al sesso vengono appresi in diversi modi tramite il linguaggio sessuale. A seconda delle culture, o del periodo storico, ritroviamo idee diverse su quando le persone dovrebbero avere rapporti sessuali gia dalla adolescenza, e quest’ultimi hanno già raccolto molte opinioni dal mondo esterno, attraverso i mass-media, i film, i giornali, le amicizie, ecc., possono essere molto forti ed esprimere valori diversi (o anche errati) da quelli della famiglia. Ecco, perché vogliamo parlarne tutti insieme, adolescenti e famiglie”.