Bersani a Renzi: “Fermati, prima il Paese poi il partito”

16 febbraio 2017 | 18:55
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Bersani a Renzi: “Fermati, prima il Paese poi il partito”

Il segretario cerca una mediazione per evitare lo strappo all’assemblea di domenica. Finocchiaro: “Bene Orlando”. Pisapia: “Campo progressista prosegue in piena autonomia”

REGGIO EMILIA – Matteo Renzi, dopo la riunione della direzione di lunedì, cerca una mediazione per evitare lo strappo con la minoranza all’assemblea di domenica. Renzi ha passato la giornata al Nazareno, dove ha avuto una serie di incontri con il vicesegretario Lorenzo Guerini, il capogruppo alla Camera Ettore Rosato, Piero Fassino e Matteo Richetti. Intanto da Pier Luigi Bersani arriva un appello al segretario: “Fermati”.

“Se Renzi non si ferma la scissione è nei fatti ormai”, ha detto anche il governatore della Puglia Michele Emiliano alla registrazione di Night Tabloid dove aggiunge: “E’finita l’epoca della rottamazione; ora bisogna costruire e Renzi non è persona adatta a costruire. Se vogliamo stare insieme proviamo a capire quale può essere il minimo e il massimo e il comune denominatore che ci tiene insieme”.

L’appello di Bersani
“Prima il paese, poi il partito, poi le esigenze di ciascuno. Questo criterio, per me e per tanti, e spero per tutti noi, è la base stessa della politica. Se noi non teniamo ferma questa sequenza, non siamo più il Pd. Mi sono dunque rivolto e mi rivolgo a tutti quelli che hanno buon senso. Al segretario e a tutti coloro che lo hanno sostenuto dico: non date seguito alle infauste conclusioni dell’ultima direzione. Fermatevi”.

E’ l’appello lanciato da Pier Luigi Bersani sull’Huffington Post ribadendo la sua road map. “Se consentissimo l’ordinario svolgimento delle cose – sostiene Bersani – non mancherebbe la possibilità di questa radicale e ineludibile discussione. Abbiamo una maggioranza e un governo che possono e devono operare fino al 2018, col tempo dunque di correggere le cose che non hanno funzionato. La data ordinaria e statutaria del Congresso (da giugno all’autunno) può consentire un percorso che si avvii con una discussione comune che ridefinisca il perimetro e i muri della nostra casa, i cardini essenziali della nostra proposta prima di passare alla sfida tra i candidati. Serve dunque, prima del vero e proprio confronto congressuale, una riflessione fondativa che definisca il profilo del Pd di fronte alle sfide nuove, un passaggio da costruire con un lavoro unitario. Potremmo peraltro avere alle spalle la cognizione del quadro di regole elettorali nel quale inserire la proposta politica. Questo percorso semplice, logico e utile al paese, viene inopinatamente e incomprensibilmente stravolto”.

Finocchiaro: bene Orlando, Pd non esiste senza sinistra
“Le suggestioni e il percorso indicato da Andrea Orlando mi sembra possano essere un punto di partenza importante per la nostra discussione”. Lo afferma il ministro per i Rapporti con il Parlamento Anna Finocchiaro (Pd) in una nota nella quale dichiara anche che “il Pd non può esistere, in un momento così complesso e difficile, senza la sinistra”.

“Ho assistito a diverse scissioni nella mia vita politica e parlamentare – dichiara Finocchiaro – pare che nessuna di esse abbia rafforzato la sinistra. E anzi spesso ha bruciato personalità politiche di primo livello, disorientato l’elettorato, ridotto la forza della proposta politica”. “Ho contribuito alla nascita del Pd e come molti altri miei compagni di strada ho creduto in un progetto che rivitalizzasse le stesse ragioni del nostro impegno politico, fosse in grado di aggiornare la nostra analisi, ci mettesse in contatto con mondi, soggetti e questioni che non appartenevano esattamente alla nostra tradizione. Così adesso – aggiunge – il Pd non può esistere, in un momento complesso e difficile, senza la sinistra”.

Intanto Giuliano Pisapia, in un post su Facebook, dopo l’incontro di ieri a Milano con Matteo Renzi conferma il persorso autonomo di Campo Progressista
“Campo Progressista prosegue in piena autonomia il lavoro”. Giuliano Pisapia lo sottolinea in un post su Facebook senza parlare dell’incontro di ieri con Matteo Renzi a Milano (che lui non ha confermato ma che nel Pd assicurano sia avvenuto). “Nei prossimi giorni in Italia si confronteranno storie, proposte politiche, biografie che appartengono alla grande famiglia del centrosinistra – ha osservato l’ex sindaco -. Il mio auspicio è che nel confronto serio e anche aspro che si svolgerà a Rimini e a Roma tutti facciano lo sforzo di ritrovare prima i valori comuni che le ragioni di divisione e di separazione. Il #CampoProgressista che abbiamo immaginato e stiamo iniziando a progettare vuole innanzi tutto essere utile a questo”.