Artoni a Fercam: procedete con l’acquisto o vi portiamo in tribunale

18 febbraio 2017 | 12:52
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Artoni a Fercam: procedete con l’acquisto o vi portiamo in tribunale

Il gruppo Artoni minaccia di adire a vie legali e invita Fercam “a rivedere la posizione presa e a provvedere, senza indugio, a dar corso alle intese già più volte condivise”

REGGIO EMILIA – Il gruppo Artoni minaccia di adire a vie legali e invita Fercam “a rivedere la posizione presa e a provvedere, senza indugio, a dar corso alle intese già più volte condivise, al fine di porre in essere gli adempimenti necessari al perfezionamento dell’operazione in parola, con salvezza dei valori occupazionali in gioco”.

E’ l’ennesima puntata della ventilata acquisizione da parte del gruppo altoatesino del principale ramo di azienda di Artoni che doveva confluire in una società neo costituita del gruppo bolzanino, la Fercam Artoni srl. Acquisto che ora gli altoatesini di Fercam non sono più intenzionati a fare.

“Il Gruppo Artoni – si legge nella comunicazione dell’azienda – ha subito nel corso delle ultime ore una gravissima lesione da parte del Gruppo Fercam il quale, dal un lato, ha inaspettatamente quanto illegittimamente interrotto un processo di trasferimento del principale ramo d’azienda Artoni in capo ad una società neo costituita dal citato gruppo bolzanino (i.e. FercamArtoni s.r.l.) e, dall’altro, ha provveduto a perpetrare una diffusa campagna allarmista in danno del Gruppo Artoni rilasciando informazioni destabilizzanti per il mercato (“il Gruppo Artoni non esiste più”) e provocando un’incontrollata diaspora di clienti e dipendenti”.

Continua Artoni: “Contrariamente a quanto affermato dal Gruppo Fercam, infatti, gli accordi tra le parti risultavano sostanzialmente raggiunti e pronti per essere sottoscritti già venerdì scorso a valle di un intenso periodo negoziale nel quale, tra l’altro, il Gruppo Fercam, come d’uso in queste operazioni, ha avuto completo accesso ai più sensibili dati del Gruppo Artoni. Inaspettatamente, tuttavia, FercamArtoni non dava corso alla sottoscrizione dei testi presso il notaio incaricato dalla medesima a Bolzano (sottoscrizione fissata per sabato mattina 11 febbraio), apparentemente in ragione della necessità di un accordo con le sigle sindacali. Detto accordo, proposto per la prima volta alle parti sociali in data 10 febbraio, veniva recepito già nella giornata di lunedì 13 febbraio nella forma gradita al Gruppo Fercam, sotto la minaccia costante del medesimo di ritirarsi dall’operazione in caso di mancato raggiungimento dello stesso”.

Il testo di questo accordo, secondo quanto scrive il gruppo Artoni, è stato consegnato a Thomas Baumgartner (Presidente del Gruppo Fercam) dalle rappresentanze sindacali che lo hanno sottoscritto insieme al Gruppo Artoni già nella giornata di mercoledì scorso. Continua Artoni: “Ciò non di meno FecamArtoni si rifiuta ora di sottoscrivere gli accordi assertivamente sulla scorta dell’agitazione sindacale in corso nonché delle conseguenze (economiche e di business) che il Gruppo Artoni sta ora patendo proprio in ragione delle condotte della FercamArtoni”.

Conclude l’azienda: “Da parte del Gruppo Artoni vi è ancora, come v’è sempre stata, la disponibilità a sottoscrivere gli accordi e a dare seguito alle intese già raggiunte, non solo al fine della migliore valorizzazione del patrimonio del Gruppo in favore dei creditori ma, ciò che più conta, al fine della salvaguardia del valori occupazionali (comprensivi dell’importante indotto di servizi). Il Gruppo Artoni, conseguentemente, contesta in toto i contenuti di cui alla differenti comunicazioni divulgate negli scorsi giorni dal Gruppo Fercam ed intende notiziare dipendenti, fornitori e parti sociali di aver già provveduto ad invitare e diffidare FercamArtoni a rivedere la posizione presa e a provvedere, senza indugio, a dar corso alle intese già più volte condivise, al fine di porre in essere gli adempimenti necessari al perfezionamento dell’operazione in parola, con salvezza dei valori occupazionali in gioco. In difetto, anche in considerazione degli ingenti danni che il Gruppo Artoni, i sui dipendenti ed i suoi creditori subirebbero in caso di mancato perfezionamento della succitata operazione nel corso delle prossime ore, è ferma intenzione del Gruppo Artoni – suo malgrado – provvedere alla tutela dei propri diritti nelle sedi competenti”.