“Punto nascite S. Anna, i politici si devono vergognare”

25 gennaio 2017 | 17:46
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“Punto nascite S. Anna, i politici si devono vergognare”

Il Comitato Salviamo le Cicogne chiede la verità: “A breve non si nascerà più nel nostro ospedale? Vergogna. Questi anni di politiche menefreghiste ci porteranno all’estinzione. Ma noi non lo permetteremo”

CASTELNOVO MONTI (Reggio Emilia) – “Signori ci siamo: dopo voci di corridoio, smentite, rimpalli di responsabilità e richieste di spiegazioni più volte disattese, il momento è arrivato. La parola ai fatti: a breve non si nascerà più al Sant’Anna di Castelnovo ne’ Monti? La situazione sta degenerando rovinosamente e, ancor peggio, silenziosamente.

Vergogna. Questi anni di politiche menefreghiste ci porteranno all’estinzione. Ma noi non lo permetteremo. Abbiamo ancora molte energie e ancora di più molte domande, a cui pretendiamo di avere risposte. Signor Bonaccini e signor Venturi: cosa volete fare del punto nascita di Castelnovo ne’ Monti? Avete il coraggio di dichiararlo pubblicamente? Perché non vi siete mai presentati alle nostre riunioni e convegni pubblici nonostante vi abbiamo invitati a rendere conto della situazione ai cittadini? Dove siete? Da che parte state?

Forse ci avete sempre preso in giro? È l’ora della verità: dateci risposte certe e definitive. Avete deciso che il punto nascite di Castelnovo sarà chiuso? Oppure siete disponibili a chiedere la deroga al ministero per salvaguardare e tutelare il nostro ospedale, garantendo tutti i servizi erogati finora?

Abbiamo capito la vostra strategia: creare le condizioni per la chiusura del punto nascite di Castelnovo (decisa da chi visto che siete al comando della Regione da 70 anni…). Forse non volete dirlo apertamente come ha fatto il sindaco di Ventasso, Antonio Manari, minimizzando nel suo discorso al Bismantova i disagi per le puerpere montanare, bensì cercate di far passare tutto come una serie di circostanze ineluttabili: mancanza di sicurezza, scarsità di personale medico, ecc.

Al conterraneo Delrio, ministro, ai parlamentari della Provincia e in particolare alla senatrice Pignedoli, a Vecchi, sindaco di Reggio, città già congestionata su cui inevitabilmente confluirà una maggiore affluenza, chiediamo: siete d’accordo sulla richiesta di deroga da presentare con urgenza come hanno fatto in altre regioni italiane, in alcuni casi con successo? Se sì è ora di chiederla. Basta tergiversare.

Si parla tanto di piani di zona per ripopolare e dare forza alle zone maggiormente in difficoltà, come quelle montane. Siamo stati scelti come area pilota. Sicuramente tagliare questi servizi fondamentali per la sussistenza e sopravvivenza del territorio non è il modo giusto. Purtroppo constatiamo di essere, forse da tempo, finite dentro a un gioco delle parti dove molti fingono di combattere per una causa che danno già persa in partenza o tentano di salire su un treno prima che deragli per dire “io mi sono impegnato”. Noi non ci prestiamo più a questo gioco.

E’ notizia di queste prime settimane del 2017 che dall’interno del reparto di ginecologia/ostetricia sia iniziata una sorta di strategia, o boicottaggio, le cui conseguenze, purtroppo, influiranno non solo sul punto nascita: le gestanti sono state avvisate già dal corso pre-parto dell’alta possibilità di essere mandate a partorire al Santa Maria invece che al Sant’Anna, anche per parti fisiologici con neonati a termine. Altra notizia è la cessazione di alcuni interventi di routine, fino a poco tempo fa effettuati normalmente nel nostro ospedale, come la tonsillectomia. Noi riteniamo che questo reparto, e l’intero ospedale, non sia e non debba diventare un centro di smistamento verso altri punti nascita.

Centralizzazione. sembra questa la parola d’ordine. E’ un nostro diritto continuare a nascere a Castelnuovo per poter continuare a vivere in Appennino. Noi rappresentiamo 10.000 montanari che pretendono da voi una soluzione: siete lì anche per questo, siete pagati per questo. Ascoltare i bisogni dei cittadini, rappresentare il loro volere e tradurli in scelte efficaci per la collettività. Non siete voi politici, sulla base dei pareri dei tecnici, a dover trovare le soluzioni migliori alle questioni più urgenti senza togliere i servizi necessari?

Noi faremo valere fino in fondo i nostri diritti: chiediamo risposte da tutti voi, signori, e torniamo a chiedere con forza che presentiate richiesta di deroga per il punto nascita di Castelnovo ne’ Monti. Le associazioni di volontariato stanno organizzando incontri e feste per finanziare l’acquisto di attrezzature volte al potenziamento dei reparti di gineocologia, ostetricia e pediatria. Vogliamo che queste attrezzature che saranno donate al reparto del Sant’Anna vengano utilizzate qui. Stiamo chiedendo un contributo e un sacrificio ai nostri concittadini per il bene del nostro territorio e del nostro ospedale. Noi stiamo facendo la nostra parte, sollecitiamo voi di fare al più presto la vostra, nell’interesse della comunità del nostro Appennino”.