Patto atenei-motor valley: supercorso in inglese

17 gennaio 2017 | 18:41
Share0
Patto atenei-motor valley: supercorso in inglese

Da lì nasceranno i futuri ingegneri automotive. Bonaccini: vogliamo studenti da tutto il mondo

REGGIO EMILIA – Un nuovo supercorso, biennale e in lingua inglese, promosso dalle Universita’ dell’Emilia-Romagna per formare, proprio nel cuore della motor valley, i futuri ingegneri automotive provenienti da tutto il mondo. Ci si lavora da un po’ e ora bisogna correre: il materiale per l’accreditamento al ministero dell’Istruzione verra’ inviato a brevissimo (la deadline e’ in gennaio), con l’obiettivo di avviare il corso gia’ nell’anno accademico 2017-2018.

Le lezioni si dovrebbero tenere nelle principali sedi di Ateneo coinvolte, a partire da Bologna e Modena, ma tutte le quattro Universita’ parteciperanno: Alma Mater, Unimore, Universita’ di Parma e Universita’ di Ferrara. I riflettori in questo campo li ha accesi da tempo proprio l’Universita’ di Modena e Reggio Emilia, il cui rettore Angelo Oreste Andrisano lavora intensamente da un anno ad una Academy centrata sull’automotive al campus del dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari”.

E qui si ”innesta” il nuovo corso ”globale” in inglese, di cui si sta occupando in primis l’assessorato regionale al Lavoro di Patrizio Bianchi e che verra’ presentato nella stessa Regione “tra poche settimane”, come segnala il governatore Stefano Bonaccini questa mattina. Bonaccini ne fa cenno a margine di un incontro nella sede della Cgil a Bologna su “Processi di digitalizzazione e cambiamenti del mondo del lavoro”, di scena tra oggi e domani con ospite il sindacato Ig Metall di Wolfsburg al fianco della Fiom.

Il presidente della Regione contestualizza e parte dalle nuove tecnologie: “Possono produrre anche una nuova e buona occupazione, certamente servono processi formativi per puntare sul capitale umano e serve sempre piu’ una collaborazione con istituti di ricerca e Universita’, se davvero vuoi puntare sulla qualita’”.

È per questo, avanza Bonaccini dopo il suo intervento nella sala Cgil, che “presenteremo a breve questo corso di laurea biennale in inglese, che si rivolge al tema dell’automotive e che, con la collaborazione tra Universita’, imprese e Istituzioni, ci auguriamo possa attirare studenti da tutto il mondo”. Il solco dell’iniziativa, appunto, e’ quello della Academy modenese, lanciata da Andrisano all’inaugurazione dell’anno accademico Unimore il 17 marzo scorso in compagnia dell’ad Fca Sergio Marchionne, ma appunto nella nuova iniziativa gli scenari vengono decisamente dilatati. In ogni caso, una formazione ancora piu’ mirata rappresenta un’esigenza non da oggi nell’Emilia accademica.

Una ricerca a tema di AlixPartners, ad esempio, stimava qualche mese fa un gap tra il fabbisogno locale di ingegneri (380) e l’offerta di laureati Unimore (130) stimato pari a -250 unita’; e si’ che gli ingegneri (meccanici) crescono di oltre il 50% a Unimore, tanto che nelle aule attuali non ci stanno piu’. Il nuovo corso, in ogni caso, potra’ rispondere a questo ed altri problemi ben piu’ di ”sistema”. In attesa degli annunci ufficiali, Bonaccini e il sindacato continuano a ragionare su rischi e opportunita’ legati al ritornello “Industria 4.0”.

Riprende Bonaccini: “C’e’ chi sostiene che si perde un 10% di occupati (tra i sindacati c’e’ chi stima di piu’, ndr) ma c’e’ chi dice anche che questi nuovi ”good jobs” possono portare a 2,6 lavori, in piu” rispetto a quelli si perdono, per ogni tipo di impiego nuovo che viene creato. Mi interessano poco le previsioni, in realta’, perche’ mi interessa dare corso – evidenzia il governatore – al Patto per il lavoro regionale, nel cui ambito l’industria 4.0 e’ molto presente a proposito di tecnologie e digitalizzazione, per competere nella manifattutra in particolare”.