Mafie, Vecchi e Manghi ai giovani: siate paladini della legalità

19 gennaio 2017 | 18:17
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Mafie, Vecchi e Manghi ai giovani: siate paladini della legalità

Stamattina le classi di studenti reggiani hanno partecipato al palahockey Fanticini alla tappa reggiana del “Viaggio legale”

REGGIO EMILIA – “Tre parole chiave contro le mafie: conoscere, coraggio e comunita’. Non lasciamo sole le vittime di campagne di delegittimazione dei clan: cercano di isolare le persone per poterle colpire piu’ agevolmente”. Questo l’invito oggi del sindaco Luca Vecchi alle classi di studenti reggiani che hanno partecipato al palahockey Fanticini alla tappa reggiana del “Viaggio legale”, iniziativa targata Cgil e Libera, che prendendo le mosse dal tour della Mehari di Giancarlo Siani, giornalista trucidato dalla camorra, si propone di sensibilizzare le scuole e l’opinione pubblica sul rischio di infiltrazioni mafiose.

“E’ sbagliato dare per scontato che, se non sparano, non sono mafiosi”, aggiunge il sindaco, perche’ “i grandi gruppi criminali oggi fanno affari, stravolgono il mercato e guadagnano soldi. Per questo e’ utile studiarli, essere consapevoli di come si stanno trasformando”. Vecchi ricorda poi che, “quando da parte dei mafiosi c’e’ in atto un’azione di dileggio, quando si cerca di gettare l’onta della vergogna su una persona, molto spesso dietro si cela il disegno di isolarlo socialmente, di allentare attorno a lui la rete dei rapporti e di relazioni che contraddistinguono la sua vita, il suo contesto, per poi poterlo attaccare in modo ancora piu’ violento. Purtroppo anche questa e’ la storia d’Italia”. Il primo cittadino si dice infine “soddisfatto” della decisione della corte del processo Aemilia che ha deciso di non escludere dall’aula la presenza di giornalisti e associazioni dell”antimafia sociale.

Al PalaFanticini era presente anche il presidente della Provincia, Giammaria Manghi, che ha detto: “Come istituzioni abbiamo fortemente voluto che il processo Aemilia si svolgesse a Reggio Emilia. Pertanto non possiamo che accogliere con grande favore la decisione annunciata poco fa dal presidente del collegio giudicante Francesco Maria Caruso, che ha respinto l’istanza con la quale alcuni imputati chiedevano di chiudere le porte del dibattimento alla comunita’ e all’informazione. Anche questo e’ un modo, estremamente concreto, per onorare la memoria di chi, come Giancarlo Siani, ha dato vita per la liberta’ di sapere cosa accade intorno a noi”.

Parlando accanto alla Citroen Mehari verde del giovane giornalista napoletano ucciso dalla camorra, Manghi ha ricordato questa “figura straordinaria di cronista giusto e coraggioso”, sottolineando come “proprio la sua auto, sulla quale venne ucciso, continui a darci il segno della sua presenza, offrendoci un’occasione di riflessione e chiamandoci tutti a fare la nostra parte”.

A partire proprio dai giovani, “come voi studenti delle superiori, voi che crescete e che, grazie all’importante lavoro che le scuole reggiane stanno svolgendo sui temi della legalita’ e di quella che definiamo ”nuova Resistenza”, e’ importante maturiate nella consapevolezza che una comunita’ e’ davvero tale solo se sa accogliere queste sfide e portarle fino in fondo con coerenza”, ha concluso il presidente della Provincia.