Farmacie contro Usl, sciopero domattina

25 gennaio 2017 | 19:30
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Farmacie contro Usl, sciopero domattina

Per protestare contro la crescita della distribuzione diretta dei farmaci in ospedale. L’assessore Venturi: “Agitazione incomprensibile”. I sindacati: “E’ diritto dei dipendenti andare a lavorare ed essere pagati”

REGGIO EMILIA – Farmacie contro Usl, sciopero domattina. Chi andrà in farmacia domani, a Reggio Emilia e in tutta la regione, dovrà dunque consultare le modalità e le tempistiche di apertura, differenti a seconda del fatto che l’esercizio sia di tipo comunale o privato.

“La protesta – spiega il presidente Federfarma Emilia Romagna, Domenico Dal Re – è un atto di denuncia oramai inevitabile perché, lungi dal diminuire, la Distribuzione Diretta in Regione ha subito negli ultimi due anni un’impennata”. Sul tema – ricorda Federfarma – è in corso da un anno una negoziazione con la Regione per la rivisitazione dell’accordo, ma dal luglio 2015 i farmacisti attendono invano risposte dall’assessore regionale relativamente all’impegno assunto nell’Accordo per il superamento graduale della Distribuzione Diretta in modo omogeneo su tutto il territorio regionale.

Il mancato rispetto di tale accordo non permette alle farmacie di fornire ai cittadini il servizio completo. “Non possiamo più aspettare, se non vogliamo correre il rischio di veder cancellata la nostra identità e il nostro ruolo”. Le farmacie dell’Emilia-Romagna sciopereranno nella mattina di giovedì 26 gennaio dalle 8.30 alle 12.30.

“Agitazione incomprensibile, ognuno si assumerà le proprie responsabilità”. Così l’assessore regionale Sergio Venturi contesta lo sciopero delle farmacie il 26 gennaio in Emilia-Romagna, con Federfarma che lamenta un mancato rispetto degli accordi con le Ausl in alcuni territori che privilegerebbero “la distribuzione diretta in ospedale”.

Non concorda l’assessore: “I dati parlano chiaro. Dal 2014 la distribuzione dei farmaci da parte loro è cresciuta del 25% (+3 mln di euro) e una confezione grava sui bilanci regionali in media 5,02 euro, contro 1,90 della distribuzione diretta. Non sarà questo strappo a farci recedere dalla nostra posizione, ragionevole e realistica”. Domani saranno comunque aperte le farmacie pubbliche come le comunali, quelle private di turno e “quelle di Parma: non aderiscono alla serrata”. “E’ un anno – protesta Venturi – che stiamo incontrando le rappresentanze per ottimizzare i canali distributivi”, ma “Federfarma ha fatto muro”, nonostante Assofarm fosse orientata a firmare.

L’Usl di Reggio Emilia ricorda che la “distribuzione ”per conto” dei farmaci tramite le farmacie convenzionate ha un costo aggiuntivo molto piu’ alto rispetto a quello sostenuto quando i farmaci vengono distribuiti direttamente dalle strutture del servizio sanitario e per questa tipologia di servizio l’Azienda Usl di Reggio Emilia ha speso nel 2016 il 43% in piu’ rispetto all’anno precedente, anche in termini di pezzi distribuiti”.

Intanto, i sindacati ricordano ai farmacisti dipendenti delle farmacie che sara’ loro diritto lavorare comunque domani ed essere pagati regolarmente. “Invitiamo tutti i lavoratori ad offrire la prestazione lavorativa, che puo’ svolgersi anche a battenti chiusi, e ad intimare il pagamento di quanto dovuto in caso di sospensione dal lavoro”, scrivono in una nota congiunta Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Ultucs-Uil, rendendosi disponibili a raccogliere segnalazioni in caso di problemi.

“Non vorremmo – proseguono le tre sigle – che a pagare la protesta fossero i farmacisti dipendenti delle farmacie private, il cui contratto nazionale e’ scaduto e non rinnovato da cinque anni per la totale indisponibilita’ di Federfarma a riconoscere loro un contratto dignitoso”.