Dramma sul Gran Sasso: si temono trenta morti

19 gennaio 2017 | 19:42
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Dramma sul Gran Sasso: si temono trenta morti

l capo della Protezione civile: “Si scaverà anche di notte”. Amico di un sopravvissuto: “Aspettavano lo spazzaneve. Ho dato l’allarme ma non mi credevano”. I soccorritori: “Chiamiamo ma nessuno risponde”. Incerto il numero dei dispersi: nella struttura si trovavano tra le 24 e le 34 persone, di cui quattro bambini

REGGIO EMILIA – Tragedia all’hotel “Rigopiano” a Farindola, sul Gran Sasso, spazzato via da una immensa slavina. Sarebbero circa 35 le persone presenti all’interno della struttura. “Le persone registrate in Questura aufficialmente sono di meno, ovvero 22 ospiti e sette dipendenti – spiega il sottosegretario regionale, con delega alla Protezione civile, Mario Mazzocca, dal Centro di raccolta allestito nel palazzetto dello sport di Penne -. Però è verosimile che ci fossero degli ospiti e dunque il numero dovrebbe essere questo”. Da stamattina sono stati estratti tre corpi dalle macerie.

La situazione complessiva
“Entro stasera, salvo imprevisti, contiamo di ridurre in maniera consistente i disagi legati alla mancanza di energia elettrica in Abruzzo e, quasi completamente, nelle Marche”. Così la responsabile dell’Ufficio emergenze della Protezione Civile, Titti Postiglione in un punto stampa. “Proseguono intanto le attività tecniche per il ripristino dei servizi di viabilità oltre che l’energia elettrica”, ha aggiunto Postiglione. “E’ stata completata l’evacuazione della frazione di Ortolano-Campotosto con l’ausilio di un elicottero”, ha spiegato Titti Postiglione.

“Sono state riaperte la SS81 a Teramo, la SS696, la 77 a Spoleto e si sta lavorando in maniera intensa sulla SS4 Salaria, aperta solo ai mezzi di emergenza”, ha detto Postiglione aggiungendo che “sul territorio ci sono le migliori competenze e attrezzature”. “A ieri operano nella zona 4200 uomini arrivati oggi a quota 7000, esclusi gli operatori di comuni e altri enti locali”, ha concluso. “Nelle operazioni riguardanti l’albergo sono impegnati 135 uomini e 25 mezzi, la situazione è di una complessità enorme”.

I cani non rilevano più presenze
I cani dei Vigili del fuoco che perlustrano l’area da stamattina non hanno rilevato presenze. ‘Ci sono tonnellate di neve, alberi sradicati e detriti che hanno sommerso l’area dove si trovava l’albergo. Materassi trascinati a valle per centinaia di metri’. E’ lo scenario che descrivono i soccorritori. Il geologo Gian Gabriele Ori, dell’università di Chieti, parla di un’enorme ‘colata di detriti. Un fenomeno raro, che ha acquisito forza e velocità notevoli sotto la pressione della neve, dalla debolezza del terreno. Il terremoto lo ha innescato, come una miccia’.

Gli uomini del Soccorso alpino e della Guardia di Finanza sono arrivati fino ai 1.200 metri di altitudine della Spa a quattro stelle con sci e le pelli di foca, i Vigili del fuoco, a piedi, hanno portato il gasolio necessario a far funzionare la turbina che doveva liberare la strada dalla neve. Un’odissea durata un’interna notte per percorrere i circa 10 chilometri di strada sommersa da tre metri di neve che separano la struttura dal bivio di Rigopiano. La Procura di Pescara ha aperto un’indagine per omicidio colposo.

“Non credevano all’allarme”
A dare l’allarme sul disastro dell’hotel Rigopiano è stato proprio Giampiero Parete, con una telefonata all’amico ristoratore e suo datore di lavoro, Quintino Marcella, che a sua volta ha chiamato i soccorsi. Senza essere creduto. Questo il suo racconto: “Ieri, alle 5,30, ricevo una telefonata via WhatsApp del mio cuoco che sta lì in vacanza con sua moglie e i suoi figli, uno di 6 e una di 8 anni. Mi dice: aiuto professore, è arrivata una valanga. L’albergo non c’è più, è sparito, è sepolto. Noi siamo fuori, siamo in due, ma tu chiama i soccorsi. Riesco a mettermi in contatto con il Centro di coordinamento della prefettura, ma mi sento rispondere: abbiamo chiamato due ore fa l’albergo, era tutto a posto. Non hanno voluto prendere per vera la mia versione. Io ho insistito: ho chiamato 115, 117, 118, 113, 112. Fino a quando alle 8 si sono messe in moto le macchine”. L’uomo assicura di essere rimasto in contatto con il superstite, anche tramite sms: “Mi ha detto: sono tutti morti”. “Giampiero – prosegue Marcella – e tutti gli altri ospiti dell’albergo avevano pagato e avevano raggiunto la hall, pronti per ripartire non appena fosse arrivato lo spazzaneve. Intorno alle 15, gli avevano detto. Ma l’arrivo è stato posticipato alle 19. Avevano preparato già le valigie, tutti i clienti volevano andare via”