Camere di commercio, sindacati in allarme per la fusione

28 gennaio 2017 | 08:46
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Camere di commercio, sindacati in allarme per la fusione

Il 30 gennaio sarà votata l’unione fra Reggio, Parma e Piacenza. Cgil, Cisl e Uil: “No a esuberi”

REGGIO EMILIA – Oltre 120 lavoratori delle Camere di commercio di Reggio Emilia, Parma e Piacenza si sono dati appuntamento in videoconferenza nelle scorse per ore per un’assemblea sul futuro degli enti dei territori di appartenenza, per cui e’ prevista l’imminente fusione. Sara’ infatti probabilmente votata il prossimo 30 gennaio dai tre Consigli camerali costituendo la prima Camera di commercio in regione per dimensioni, con oltre 142.000 aziende attive, contro le 105.000 di Bologna e l’unica con tre province come distretto territoriale.

Ma per i sindacati tutto questo sta avvenendo lasciando ai lavoratori troppe incognite sul loro futuro professionale. “Come prima cosa – dichiarano Davide Battini della Cisl Fp Emilia Centrale, Francesca Fornasari della Fp-Cgil e Mauro Chiarini della Uil Flp – vanno garantiti gli assetti occupazionali degli oltre 160 dipendenti. Non vi dovra’ essere nessun esubero. Eventuali riduzioni del personale andranno gestite tramite mobilita’  volontarie o prepensionamenti come avvenuto per la Provincia”.

Sul tavolo pero’ anche altri punti che dovranno essere affrontati e discussi, continuano i sindacalisti, a partire da quelli delle sedi, sia quelle principali che secondarie, fino alla riorganizzazione del nuovo assetto “che dovra’ garantire un’adeguata presenza occupazionale e di servizi in tutte le citta” a prescindere da quale sara” la sede principale”.

Non ultimo infine il tema degli investimenti sui territorio. Su tutte le tematiche, i sindacati auspicano il coinvolgimento delle istituzioni e trasparenza nel confronto. Su mandato dei dipendenti verra’ da ultimo costituito un unico soggetto che aprira’ un confronto con la dirigenza.