Referendum, a sostegno di Caruso arriva una petizione

2 dicembre 2016 | 18:38
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Referendum, a sostegno di Caruso arriva una petizione

E su Facebook arriva solidarietà al giudice da “Agende rosse”

REGGIO EMILIA – “Sosteniamo il giudice Francesco Maria Caruso e la liberta” di espressione dell’articolo 21 della Costituzione”. Questo il titolo della petizione che sul sito www.change.org e’ stata lanciata a sostegno del presidente del tribunale di Bologna e del collegio giudicante del processo Aemilia in corso a Reggio Emilia. A carico di Caruso, il Consiglio superiore della magistratura ha aperto un procedimento per il suo appello per il no alla riforma costituzionale, rivolto agli amici e lanciato sul suo profilo Facebook: il giudice rischia il trasferimento per “incompatibilita’ funzionale”.

Caruso ha parlato di una riforma “fondata sul clientelismo e la corruzione” ammonendo inoltre “gli amici che votano si’ a non fare come quelli che nel ’43 si trovarono dalla parte sbagliata, pur in buona fede”. Affermazioni che per il giudice sarebbero poi state travisate dagli organi di informazione. Nel testo della petizione si legge che “qualunque sia l’opinione di ciascuno di noi sul referendum costituzionale del 4 dicembre 2016, si tratta di tutelare la liberta’ di espressione di tutto il popolo italiano, sia che si voti si’, sia che si voti no al referendum, senza timori, senza paura di repressione o censura. Non abbiamo paura. Sosteniamo Francesco Maria Caruso e il lavoro che si sta facendo in Emilia-Romagna nel processo Aemilia”.

Su Facebook “vicinanza e un profondo ringraziamento per la professionalita’ con la quale detiene un processo cosi’ importante per la nostra regione”, viene inoltre espresso dal gruppo Mauro Rostagno agende rosse di Modena & Brescello e del gruppo Attilio Manca di Bologna. Infine in difesa del giudice interviene anche la senatrice Maria Mussini, che ribatte in particolare alle affermazioni dell’ex parlamentare Pd Pierluigi Csatgnetti sulla vicenda.

“Che le osservazioni private di Caruso siano un delirio e’ un’opinione di Castagnetti- dice Mussini – che, invece, il governo Renzi si regga sui voti di residui del partito fondato da Dell’Utri, carcerato per concorso esterno in associazione mafiosa, e’ un fatto”. Come e’ un fatto, aggiunge la parlamentare, “che il magistrato Caruso la mafia la combatte da sempre, non le stringe la mano, non ne cerca i voti con viaggi di gruppo, non ci esce a cena”.