Presunti abusi edilizi sul Garda, chieste condanne per i vertici di Coopsette

11 dicembre 2016 | 15:11
Share0
Presunti abusi edilizi sul Garda, chieste condanne per i vertici di Coopsette

Il magistrato ha chiesto un anno e 6 mesi per l’ex presidente Davoli, un anno e 10 mesi per il suo predecessore Fontanesi, un anno e 10 mesi per Vezzani, presidente della società veicolo Campione del Garda e un anno e 8 mesi per Burani, già procuratore in Coopsette e successivamente in Campione. A fine gennaio la sentenza

REGGIO EMILIA – Il processo in corso al Tribunale di Brescia per la lottizzazione abusiva di Campione del Garda si avvia alle fasi conclusive. Il Pm titolare del fascicolo aperto a carico di 19 imputati, ha rassegnato le sue conclusioni e chiesto al presidente Minazzato di condannare gli imputati a pene tra i 6 mesi e i due anni e tre mesi di reclusione. Al massimo della pena per il Pm devono essere condannati l’ex sindaco di Tremosine Diego Ardigò (cui l’accusa attribuisce anche l’abuso d’ufficio) il vice Giampiero Zanetti e il progettista del piano particolareggiato sulla base del quale è stato ridisegnato il borgo a lago, l’architetto Mauro Salvadori.

Pene più contenute il pubblico ministero ha chiesto per i vertici di Coopsette, cui si deve l’intervento, e soprattutto per i consiglieri comunali cui per il Pm si deve riconoscere una condotta almeno colposa nell’approvazione di quella che ritiene essere una maxi lottizzazione abusiva.

Il magistrato ha chiesto un anno e 6 mesi per l’ex presidente di Coopsette Fabrizio Davoli, un anno e 10 mesi per il suo predecessore Donato Fontanesi, un anno e 10 mesi per Fabrizio Vezzani, presidente della società veicolo Campione del Garda (costituita per realizzare il villaggio), e un anno e 8 mesi per Rubens Burani, già procuratore in Coopsette e successivamente in Campione. Per tutti e quattro gli indagati reggiani il pm ha chiesto un’ammenda di 45mila euro.

A fine gennaio la parola passerà alle difese e alle restanti parti civili, poi i giudici si riuniranno in camera di consiglio per la sentenza.