Minori migranti, Terre des Hommes: “Violata la loro dignità”

23 dicembre 2016 | 18:49
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Minori migranti, Terre des Hommes: “Violata la loro dignità”

Minori “parcheggiati” anche per 30 giorni in porti e hotspot, strutture d’accoglienza strabordanti, confini invalicabili a minori che vogliono raggiungere i familiari, ragazze costrette a prostituirsi per inseguire il sogno di arrivare nell’Europa del Nord

REGGIO EMILIA – Minori “parcheggiati” anche per 30 giorni in porti e hotspot, strutture d’accoglienza strabordanti e prive di servizi adeguati, confini invalicabili a minori che vogliono raggiungere i familiari e che invece vengono rimandati indietro anche con violenza dalle Polizie di frontiera, ragazze costrette a prostituirsi per inseguire il sogno di arrivare nell’Europa del Nord. Questi sono alcuni dei casi segnalati nel nuovo rapporto d’attività del progetto Faro di Terre des Hommes per l’assistenza psicologica e psicosociale dei minori migranti appena pubblicato e disponibile a questo link: http://terredeshommes.it/dnload/Report_Finale_FARO_2016.pdf

“Le problematiche rilevate durante il 2016 dalle nostre equipe sono lo specchio della ricaduta di politiche europee e nazionali inadeguate che insistono nel concentrare lo sforzo di accoglienza sull’Italia e in particolare sulla Sicilia rispondendo al fenomeno in termini sempre emergenziali”, dichiara Federica Giannotta, Responsabile dei Progetti Italia della Fondazione Terre des Hommes.  “Province come Siracusa e Ragusa, da anni chiamate a gestire in prima linea flussi migratori impressionanti, non hanno più risorse per rispondere in modo opportuno alla situazione e il ricorso a strutture temporanee di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati sul territorio lo dimostrano. Ne consegue che persone estremamente vulnerabili come i minori giunti senza famiglia nel nostro Paese, dopo intense sofferenze e ripetuti traumi, non trovano un sistema d’accoglienza adeguato e sono spesso esposti a errori nella definizione della loro età, come pure a permanenze prolungate in contesti di primissima accoglienza inadatti e pericolosi”.

“Purtroppo restano totalmente disattesi i precetti imposti dalla Convenzione sui diritti di fanciullo del 1989 ed in particolare dall’art. 3 che sancisce che in tutte le decisioni che riguardano i minori, il superiore interesse del fanciullo deve avere carattere di priorità”, afferma Alessandra Ballerini, avvocato e consulente di Terre des Hommes. “Come ha recentemente ricordato la Corte Costituzionale il nucleo invalicabile di garanzie minime per rendere effettivi diritti incomprimibili non può essere finanziariamente condizionato e dunque non può in nessun modo essere tollerata la violazione sistematica della dignità di questi minori”.

“Un sistema d’accoglienza in linea con i diritti fondamentali dei bambini (perché molti hanno anche solo 11 anni) e dei ragazzi migranti deve favorire una presa in carico sociale, psicologica e giuridica tempestiva e professionale in tutte le fasi della loro accoglienza”, prosegue Giannotta. “Senza di questo è purtroppo inevitabile che una buona parte dei minori stranieri non accompagnati si “perdano”, allontanandosi dalle strutture d’accoglienza e rischino di finire nelle mani di organizzazioni criminali di vario tipo. A livello europeo, poi, urge una politica che sganci il richiedente asilo dal Paese di sbarco, che faciliti realmente la re-location, che velocizzi i ricongiungimenti e soprattutto che imponga uno sforzo equo a tutti i Paesi membri; politica oggi ancora lontana”.

I numeri di Faro
La Fondazione Terre des Hommes ormai da 5 anni opera con il progetto Faro di assistenza psicologica e psicosociale ai minori stranieri e alle famiglie con bambini e quest’anno ha prestato assistenza a 12.638 persone, in maggioranza bambini e famiglie con minori.

Al porto di Pozzallo nel corso del 2016 l’equipe di Terre des Hommes ha seguito 40 sbarchi, intervenendo in fase di triage sanitario, coadiuvando l’azione di ASP e dei medici delle ong presenti. I soggetti vulnerabili sono stati immediatamente segnalati in loco per trasferimenti in ospedale o eventuale monitoraggio presso l’Hotspot dove sarebbero stati poi trasferiti. All’interno dell’Hotspot 116 persone, in maggioranza minori, sono state seguite e prese in carico dalla psicologa e oltre 2.499 bambini e famiglie hanno beneficiato di assistenza e attività psicosociali.

Nel centro Casa delle Culture di Scicli la psicologa ha seguito durante l’anno 16 casi con 55 colloqui, mentre le attività psicosociali hanno coinvolto in tutto 99 minori. Nella banchina del porto di Augusta l’equipe, composta da psicologa e mediatrice culturale, ha seguito 39 sbarchi nel periodo giugno-dicembre 2016, offrendo un supporto psicologico e psicosociale a 1.315 minori e famiglie con minori.

Nei centri d’accoglienza delle province di Siracusa e Catania durante l’anno 2016 (Centro Casa Freedom a Priolo (SR), Centro La Vita Adesso a Caltagirone (CT), Centro Il Nodo a Catania e Centro San Giovanni Battista a Giarre, Catania), gli operatori hanno portato avanti attività psicosociali di cui hanno beneficiato 1.581 minori stranieri non accompagnati. La psicologa ha condotto 343 colloqui prendendo in carico 101 minori bisognosi di supporto psicologico.

Dal luglio 2016, Terre des Hommes è presente a Ventimiglia con un’operatrice che svolge un supporto ad ampio raggio (informazione legale, orientamento al contesto, accesso ai servizi di base, ecc.) per i minori non accompagnati e le famiglie con minori alla Chiesa delle Gianchette e un monitoraggio esterno al campo della Croce Rossa. Questo intervento ha l’obiettivo di informare i minori stranieri non accompagnati intenzionati a varcare irregolarmente la frontiera sulla possibilità di richiedere il ricongiungimento familiare nel caso avessero parenti residenti regolarmente oltreconfine, evitando così pericoli legati al passaggio di confine illegale.

A Milano, la Fondazione Terre des Hommes Italia collabora con le organizzazioni che offrono accoglienza ai migranti all’Hub Migranti della Stazione Centrale, con la fornitura di 200 kit igienico-sanitari per bambini e famiglie con minori ogni settimana, oltre a frasari multilingue, per un totale di 5600 kit da giugno-dicembre. Inoltre ha assicurato la presenza di un mediatore culturale tigrino fornendo assistenza a circa 1.300 migranti.

Grazie a un finanziamento della Fondazione Marcegaglia nel 2016 è stato possibile assegnare 11 borse di studio ad altrettanti minori stranieri non accompagnati particolarmente meritevoli che si trovano in comunità d’accoglienza su tutto il territorio italiano. In questo modo Terre des Hommes ha voluto uscire dalla logica puramente assistenziale ed emergenziale dell’accoglienza, cercando di costruire percorsi reali di integrazione per questi ragazzi che hanno alle spalle percorsi di vita drammatici, ma anche risorse importanti da mettere in gioco.

Infine, nel corso dell’anno Terre des Hommes ha supportato il Labanof (Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense) dell’Università degli Studi di Milano nel lavoro di identificazione dei migranti deceduti nel Mediterraneo finanziando una parte dei materiali necessari per le analisi genetiche di laboratorio per l’acquisizione di dati post mortem.

Le attività del progetto Faro di Terre des Hommes a protezione dei minori stranieri non accompagnati in Italia sono finanziate interamente con fondi privati. Tra i maggiori donatori troviamo la Federazione Internazionale Terre des Hommes, Fondation d’Harcourt, Association Mondiale des Amis de l’Enfance (Amade), Fondazione Marcegaglia e la catena d’abbigliamento C&A.

Il progetto Faro rientra nella Campagna “Destination Unknown” della Federazione Internazionale Terre des Hommes per la protezione dei bambini migranti (children on the move) nel mondo in fuga da guerre, povertà e violenze, che secondo i dati più recenti sono quasi 35 milioni (fonte UN).