Gli immigrati fanno carte false per il permesso di soggiorno

Molti falsificano i documenti per attestare unโoccupazione: nel 2016 ottanta denunce. Anche finti redditi pur di restare in Italia
REGGIO EMILIA โ La crisi, a Reggio Emilia, ha colpito duro. E molti immigrati rimasti senza lavoro per ottenere il permesso di soggiorno e rimanere in Italia falsificano i documenti per attestare unโoccupazione. In particolare, dallโinizio del 2016, sono state 80 le persone denunciate allโautoritaโ giudiziaria dallโufficio Immigrazione della Questura reggiana, in violazione dellโarticolo 5 (comma 8 bis) del Testo unico sullโimmigrazione, per un reato che puoโ prevedere la reclusione da uno a sei anni.
A snocciolare il bilancio eโ lโispettore capo Francesco Baino, sottolineando come il fenomeno riguardi sia il lavoro autonomo che subordinato, concentrato in specifici settori: edilizia, lavoro agricolo, ditte di pulizia, volantinaggio e lavoro domestico. โEโ sicuramente un effetto della crisi economica โ commenta Baiano โ che porta gli stranieri a commettere questo reato mentre i presunti datori di lavoro sono a volte del tutto ignariโ.
In altri casi invece, spiega lโispettore, โsono gli italiani a fare da intermediari, ricevendo magari in cambio delle somme di denaroโ. Recentissimi due episodi avvenuti nellโultima settimana. Nel primo, un cittadino marocchino nato nel 1962, presente in cittaโ da cinque anni e titolare di una ditta individuale di tinteggio, eโ stato denunciato per aver falsificato lโinvio telematico allโAgenzia delle entrate dei redditi dellโattivitaโ relativi al 2015. Gli agenti della Questura hanno anche appurato che la residenza a Reggio dellโuomo, dove aveva fissato la sede della ditta, non era nemmeno lโabitazione in cui lโimprenditore abitava. Ignaro in questo caso il commercialista che, secondo il marocchino, avrebbe sbrigato la pratica con lโAgenzia delle entrate.
Una cittadina cinese del 1958 millantava invece di essere impiegata in una ditta di pulizie, arrivando a presentare delle false buste paga per dimostrarlo. Accertamenti della Polizia hanno appurato che nel luogo indicato come sede dellโazienda non cโera in realtaโ nessun ufficio o targa che ne segnalasse la presenza. LโInps non aveva inoltre nessuna posizione aperta nei confronti della donna, che eโ stata denunciata. La ditta di pulizie, in effetti esistita in passato, รจ infine risultata โfiscalmente inattivaโ, risalendo gli ultimi documenti contabili al 2012.
โCi sono anche casi โ conclude Baiano โ in cui per ottenere la carta di soggiorno a tempo indeterminato, che prevede un reddito elevato, ci vengono presentati documenti che gonfiano gli effettivi redditi incamerati. I controlli del nostro ufficio sono capillari, gli approfondimenti, invece, a campioneโ. Imponente infatti il carico di lavoro dellโufficio Immigrazione della Questura, che rilascia ogni anno poco meno di 18.000 permessi di soggiorno, tra nuovi e rinnovi (Fonte Dire).