Gentiloni: “Voto? Stabilità non può bloccare la democrazia”

29 dicembre 2016 | 17:23
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Gentiloni: “Voto? Stabilità non può bloccare la democrazia”

Conferenza stampa di fine anno del premier per illustrare le linee del suo esecutivo. “Errore cancellare il lavoro del governo Renzi”. “La Boschi? Le ho chiesto io di fare il sottosegretario”

REGGIO EMILIA – Avanti sulla linea del governo Renzi perchè “sarebbe un errore cancellare il lavoro” di quel governo. Ma anche nessun timore del voto perché “la stabilità non può bloccare la democrazia”. Così il premier Paolo Gentiloni nella conferenza stampa di fine anno. Intanto il Consiglio dei ministri ha varato il dl Milleproroghe e nominato i sottosegretari confermando sostanzialmente le caselle del precedente esecutivo.

“Questo governo – ha detto Gentiloni – nasce all’indomani delle dimissioni di Matteo Renzi, provocate dalla sconfitta al referendum ma non deve cancellarsi il lavoro che” l’esecutivo Renzi “di cui ho fatto parte ha svolto nei due-tre anni precedenti. Cancellarlo o relegarlo nell’oblio sarebbe un errore”. E, ancora, sul voto anticipato. “La stabilità di un paese a livello internazionale è sempre importante, ma la stabilità non può rendere prigioniera la democrazia. Quindi se si vota non si può vedere il voto come una minaccia”.

“E’ un primato, per quanto mi riguarda in seguito a un fatto spiacevole, il fatto che questa conferenza stampa, di solito un consuntivo delle cose fatte, capiti a 15 giorni dall’insediamento del governo. Ma è stato giusto – ha esordito Gentiloni – confermare questo appuntamento tradizionale”. “Il governo proseguirà sulla strada delle riforme: non abbiamo finito e non abbiamo scherzato e tutti devono essere consapevoli che il processo di riforme andrà avanti nel tempo che abbiamo a disposizione. Per me le parole chiave sono lavoro sud e giovani”.

“Ho chiesto io alla Boschi di venire a fare il sottosegretario”
“La continuità della squadra, che abbiamo appena deciso” con la conferma in larga parte anche dei sottosegretari – ha evidenziato il premier – “è considerata da alcuni un limite. Accetto la critica ma rivendico la continuità sul piano politico”. “Auspico discontinuità non sui sottosegretari ma ad esempio sulla violenza inaudita del confronto pubblico, in particolare in rete”.  La proposta di riforma costituzionale è del governo e non di questo o quel ministro, anche se Boschi ha avuto un ruolo di spicco. Boschi è una risorsa molto utile e di grande qualità e, che si creda o no, le ho chiesto io di ricoprire il ruolo di sottosegretario e credo che sappia farlo bene. “E se ci sono qui io ora – ha aggiunto – vuol dire che questa discontinuità c’e’ stata dopo la scelta, peraltro non obbligata, da parte di Renzi di dimettersi”.

“Ala-Sc fuori? Confermata maggioranza Renzi”
“La decisione è stata quella di confermare il perimetro della maggioranza che fin qui ha sostenuto il governo e di confermare l’appello a contributi su singoli misure che possano venire da altre forze, a cominciare da Ala”. Lo afferma il premier Paolo Gentiloni alla conferenza stampa di fine anno sottolineando come la non conferma di Enrico Zanetti a viceministro “non sia stata una mia decisione” bensì una scelta del segretario politico di Sc.

No impegni su taglio Irpef
“Non sono in grado di fare un discorso serio su una riduzione dell’Irpef. Certamente il governo precedente ha fatto forti riduzioni fiscali e questa misura sarebbe un giusto coronamento delle cose fatte ma ora, dopo 15 giorni dall’insediamento, dobbiamo verificare le condizioni e non possiamo dire cose impegnative che poi rischiamo di non poter mantenere”.

Il dibattito sulla legge elettorale
“Il governo cercherà di dare il suo contributo anche sul tema della legge elettorale. Il governo cercherà come si dice in gergo, di facilitare la discussione tra i partiti e in Parlamento. E, aggiungo, sollecitandola, perché la sollecitudine in questa discussione non è correlata alla maggiore o minore durata del governo, è un’esigenza del nostro sistema”.

Mps, risparmio in sicurezza ma tempi lunghi
“Abbiamo messo in sicurezza il risparmio con il decreto salva risparmio, la cui attuazione sarà lunga e complicata, non ce lo nascondiamo. Pero’ una decisione è stata presa e sarà strategica”. Su Mps e le altre banche in difficoltà, ha proseguito, “quello che abbiamo fatto non si conclude con il decreto, sarà un percorso di mesi di dialettica con la vigilanza europea e mi auguro sarà una dialettica produttiva ed efficace altrimenti sarà discussione più difficile”. “Penso che ci sia bisogno anche nell’Unione europea di una discussione feconda e utile”. Il governo “farà quanto in nostro potere perché la salvaguardia dei risparmiatori sia al centro di tutto questo percorso”.

Gentiloni: al G7 migliorare rapporti con Russia
“L’Italia userà la presidenza del G7 per due obiettivi: la centralità del Mediterraneo, che non può essere un ‘mare nullius’, cioè un mare di nessuno; e usare il G7 per relazioni diverse con la Russia. Non si tratta di rinunciare ai principi ma è sbagliato un ritorno a logiche da guerra fredda che non hanno senso oggi”.

Il caso Vivendi-Mediaset
“L’attenzione vigile del governo sulla vicenda Vivendi consiste nel fatto che siamo consapevoli dell’importanza di Mediaset in Italia. Ma non ci sono golden power da esercitare in questo settore, quindi la posizione del governo è vigile dal punto di vista politico. Il governo non vuole attivare strumenti, esistono strutture e autorità di garanzia che se vorranno potranno sollevare il problema Per il governo è un settore molto importante e il fatto che sia oggetto di una scalata non ci lascia indifferente”.

Regeni, da Egitto segnali di cooperazione utili
Sul caso Regeni “c’è una strada che il governo ha cercato di seguire, quella della fermezza e della richiesta di cooperazione. Ultimamente ho visto segnali di cooperazione molto utili dall’Egitto, spero si sviluppino e il governo lavorerà in questo senso”. “La collaborazione tra la procura di Roma e la procura generale del Cairo ha prodotto dei risultati”, spiega ancora.

Lotti? Intervento governo sarebbe ingiusto
“Credo che le iniziative giudiziarie di cui sono stati oggetto” il generale Del Sette e il ministro Luca Lotti “non impongano al governo di prendere decisioni, che a mio avviso sarebbero ingiuste e ingiustificate”.

Medio Oriente, per Italia soluzione quella ‘2 Stati’
“Ad oggi il punto di vista italiano è che c’è una strada individuata dalla comunità internazionale, che è la strada dei 2 Stati, e cioè della Palestina e di Israele che coesistono nella reciproca sicurezza. Questa strada negli ultimi anni si è insabbiata”.