Gabrielli: “Nessuna esposizione dei poliziotti, ma riconoscimento”

24 dicembre 2016 | 15:31
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Gabrielli: “Nessuna esposizione dei poliziotti, ma riconoscimento”

Così il capo della polizia dopo le polemiche sulla rivelazione dell’identità dei poliziotti che hanno fermato il killer. Intanto l’agente ferito è stato dimesso e trascorrerà in Natale in famiglia

REGGIO EMILIA – “Non c’è alcuna esposizione, ma un riconoscimento chiaro. Una sottolineatura per mettere al centro chi ha reso possibile tutto questo, rischiando la propria vita”. Il capo della Polizia Franco Gabrielli interviene sulla polemica esplosa dopo che il Governo ha reso pubblici i nomi dei due agenti che hanno bloccato e ucciso Anis Amri a Sesto San Giovanni.

Ad uccidere il terrorista Anis Amri è stato un agente in prova al Commissariato di Sesto San Giovanni. Si chiama Luca Scatà, ha 29 anni.

È stato dimesso dall’ospedale San Gerardo Monza l’agente di Polizia Christian Movio, il 36enne rimasto ferito nel conflitto a fuoco con il terrorista di Berlino Anis Amri. Protetto dalle telecamere e accompagnato dai colleghi fuori dall’ospedale, il poliziotto farà ora ritorno a casa per le feste e per la convalescenza, in attesa di poter tornare in servizio. “È contento di star bene e pimpante”, aveva dichiarato il direttore generale dell’ospedale Matteo Stocco, un paio d’ore prima della dimissione.

I profili Facebook di Luca Scatà e Cristian Movio sono stati oscurati: è il questore di Milano Antonio De Iesu a renderlo noto spiegando che “abbiamo il dovere di tutelare l’immagine dei nostri agenti, abbiamo detto ai ragazzi di evitare, di non farsi prendere dall’emotività nel loro interesse, è opportuno che non lo facciano, stiamo parlando di una dimensione che non è la criminalità ma il terrorismo internazionale e c’è un problema di prevenzione”.