Ex Reggiane, Lega Nord alla ricerca delle bombe perdute. Il Comune: “Area bonificata”

16 dicembre 2016 | 19:11
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Vinci: “Chiediamo una verifica su presenza residuati bellici”. Presentata un’interrogazione. Il Comune: “Nessun ordigno inesploso. Certificazione da Fantuzzi e anche Stu ha controllato”

REGGIO EMILIA – La Lega Nord va alla ricerca delle bombe perdute. Non e’ il titolo di un film, ma l’oggetto della nuova interrogazione presentata oggi dal Carroccio reggiano – che verra’ replicata in Parlamento e in Regione – sulla bonifica dell’area delle ex Officine Reggiane. Si tratta ad oggi del piu’ grande cantiere della citta’ che, con un investimento previsto di 31,6 milioni (di cui 10 provenienti dal ministero delle Infrastrutture e due milioni dalla Regione), trasformera’ la storica area industriale in un distretto tecnologico di nuova generazione.

Ma se le bonifiche dei terreni dall’amianto e dalle altre sostanze chimiche presenti nei prodotti abbandonati all’interno dell’ex laboratorio sono di fatto ultimate (cosi’ hanno riferito i dirigenti comunali in una recente commissione), la Lega vuole capire se e’ avvenuto altrettanto per alcuni ordigni della seconda guerra mondiale, che potrebbero essere ancora presenti in una quindicina di punti dei capannoni oggetto di riqualificazione. Tutto nasce da alcune dichiarazioni del 2014 di Luciano Fantuzzi in cui l’ex patron delle Reggiane aveva parlato dell’esistenza di una mappa che indicava le bombe inesplose cadute sull’area nel 1944, garantendo pero’ che erano state rimosse nel 1947.

Qualche giorno fa i leghisti reggiani, che tra l’altro hanno la sede del partito a poche centinaia di metri dal cantiere, sono pero’ entrati in possesso di un documento della sesta direzione del Genio Militare di Bologna in cui si autorizzava la costruzione di un basamento in cemento per una macchina utensile, previo il coinvolgimento di una ditta specializzata nella bonifica di bombe. L’atto e’ datato 13 settembre 1983, sembrando cosi’ smentire le dichiarazioni di Fantuzzi sulla rimozione degli ordigni.

Insomma, il Carroccio si e’ insospettito e stamattina ha presentato un’interrogazione in Comune a Reggio per sapere se la mappa con le bombe “e’ stata almeno visionata dai tecnici comunali e se ne e’ stata data copia alla ditta operante in cantiere”. Nel frattempo il gruppo alla Camera sta elaborando un’interrogazione che verra’ presentata la prossima settimana per avere riscontro dal ministero della Difesa dell’avvenuta bonifica dell’area dagli ordigni bellici e della corretta applicazione della nuova legge 177 del 2012 che li ricomprende nei criteri di valutazione del rischio.

Si chiedera’ inoltre se il ministero delle Infrastrutture, erogatore della somma di 10 milioni di euro, ha ricevuto documentazione riguardante il rispetto delle normative in materia di rischi da ordigni bellici. “In un’operazione urbanistica cosi’ importante per la citta’ – spiega il segretario nazionale dell’Emilia e capogruppo della Lega in sala del Tricolore Gianluca Vinci – ci e’ apparso alquanto strano come alla dichiarazione dell’ex patron Luciano Fantuzzi non sia seguita immediatamente una richiesta di chiarimenti da parte del Comune di Reggio Emilia, non fosse altro per la consegna di tale mappa ad Istoreco. Dopo 70 anni e’ giunta ora di fare chiarezza: su quello che deve sorgere su quell’area il Comune di Reggio ha mostrato ormai tutto, ora bisogna fare chiarezza anche su cio’ che si trova nel sottosuolo, specialmente per evitare rischi”.

Vinci ritiene il progetto varato dall’amministrazione “un’operazione che convoglia molto denaro, ma poco utile ai cittadini. Di questo la responsabilita’ e’ della maggioranza ma sulla sicurezza dell’area, su cui da sempre siamo in prima linea, non transigiamo”. Per presentare questa mattina l’interrogazione erano presenti in municipio, oltre a Vinci, anche Paolo Delsante, responsabile provinciale Enti locali della Lega nord, Matteo Melato commissario provinciale ed Enrico Ferretti presidente della municipalita’ di Collagna.

Il Comune: “Non c’è nessuna bomba”
Nessuna bomba, residuato bellico della seconda guerra mondiale, e’ presente oggi nell’area delle Reggiane a Reggio Emilia. Lo assicura il Comune, dopo l’interrogazione presentata oggi in merito dalla Lega nord. In primo luogo, l’amministrazione precisa che l’area in questione e’ stata bonificata dagli ordigni esplosi e inesplosi all’indomani della seconda guerra mondiale, come certificato formalmente da Luciano Fantuzzi legale rappresentante della Fantuzzi Immobiliare, ex proprietaria delle aree.

Inoltre “i lavori di bonifica ambientale – preambolo della riqualificazione dei Capannoni 17, 18 e 19 quali sedi del Parco Innovazione e per altro pressoche’ conclusi – sono avvenuti in condizioni di piena sicurezza, con la presenza costante di esperti di una societa’ appositamente incaricata da Stu Reggiane spa e specializzata nelle bonifiche di ordigni esplosivi”. In particolare, gia’ nel 2011 Fantuzzi ha certificato che “il Capannone 19 e relative aree cortilive pertinenziali cedute in proprieta’ al Comune di Reggio Emilia, cosi’ come tutta la restante area dello stabilimento delle ex Officine Reggiane, sono stati a suo tempo oggetti di bonifica bellica riguardante i bombardamenti subiti dall’area nel 1944-1945.

Il sito ad oggi pertanto risulta bonificato da residui bellici oggetto dei bombardamenti avvenuti durante il secondo conflitto mondiale”. Anche Stu Reggiane, societa’ di trasformazione urbana che interviene per la realizzazione del Parco Innovazione, si era da parte sua rivolta, gia’ nel 2015, cioe’ all’avvio delle operazioni di bonifica ambientale di suoli e manufatti, alla societa’ Gap Service srl di Padova (Fonte Dire).