Direzione Pd, Renzi: “Daremo una mano a Mattarella a chiudere la crisi”

7 dicembre 2016 | 19:01
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Direzione Pd, Renzi: “Daremo una mano a Mattarella a chiudere la crisi”

Il governo ha ottenuto la fiducia sulla legge di bilancio al Senato. La manovra è legge e alle 19 Matteo Renzi ha annunciato che andrà al Colle a rassegnare le dimissioni

REGGIO EMILIA – Il governo ha ottenuto la fiducia sulla legge di bilancio al Senato. La manovra è legge e alle 19 Matteo Renzi ha annunciato che andrà al Colle a rassegnare le dimissioni.

“Siamo il partito di maggioranza relativa. Dobbiamo dare una mano al presidente della Repubblica a chiudere la crisi” di governo “nelle modalità che individuerà”. Lo dice Matteo Renzi alla direzione Pd. “Un passaggio interno” di riflessione sul risultato del referendum “sarà molto duro nella chiarezza che deve contraddistinguere il Partito democratico, ma dovrà arrivare dopo la crisi di governo che si dovrà aprire adesso”.

“Propongo – ha detto Renzi facendo intuire che lui non farà parte della delegazione – che ci sia una delegazione al Quirinale composta da uno dei due vicesegretari, Guerini, dal presidente” Matteo Orfini “e dai due capigruppo” Ettore Rosato e Luigi Zanda. “Propongo che la direzione sia convocata in modo permanente per consentire alla delegazione di venire a riferire quando vi saranno elementi di novità”, aggiunge.

“Noi – ha detto Renzi in un altro passaggio – non abbiamo paura di niente e nessuno, se gli altri vogliono andare a votare, dopo la sentenza della Consulta, lo dicano perché qui si tratta tutti di assumersi la responsabilità. Il Pd non ha paura della democrazia e dei voti”.

A meno di mezz’ora dall’inizio della direzione Renzi aveva già anticipato le sue intenzioni nella sua e-news e la linea è: o governo di responsabilità con il sostegno di tutti o voto. “Toccherà – sottolinea Renzi – ai gruppi parlamentari decidere che cosa fare. Vorranno andare subito a elezioni? Nel caso si dovrà attendere la Sentenza della Consulta di martedì 24 gennaio e poi votare con le attuali leggi elettorali, come modificate dalla Corte”. “Se i gruppi vorranno invece andare avanti con questa legislatura, dovranno indicare la propria disponibilità a sostenere un nuovo Governo che affronti la legge elettorale ma soprattutto un 2017 molto importante a livello internazionale”.