Spazio Gerra, la “Mela” che ha rivoluzionato le nostre vite

16 novembre 2016 | 18:18
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Spazio Gerra, la “Mela” che ha rivoluzionato le nostre vite

“Fame e follia: 40 anni di design e tecnologie Apple nelle collezioni private reggiane” – L’inaugurazione sabato 19 novembre

REGGIO EMILIA – Che impatto hanno avuto il personal computer prima e la tecnologia digitale poi sulla nostra vita economica, sociale, culturale? Come l’esperienza pionieristica di Apple ha contribuito a creare nuovi modi di lavorare, socializzare, gestire il tempo libero?

Sono queste alcune delle domande alla base della mostra “Fame e follia: 40 anni di design e tecnologie Apple nelle collezioni private reggiane” allestita da sabato 19 novembre allo Spazio Gerra di piazza XXV aprile e curata da Roberto Ballabeni e Fulvio Massini che, insieme a Robert Wilson e Paolo Cognetti, hanno messo a disposizione alcuni articoli Apple provenienti dalle proprie collezioni private e hanno cercato tra le case reggiane alcuni “pezzi d’epoca”.

La mostra “Una mela al giorno” è stata presentata questa mattina, in una conferenza stampa alla quale hanno preso parte l’assessore a Agenda digitale, Partecipazione e Cura dei quartieri Valeria Montanari, il curatore Roberto Ballabeni e il coordinatore delle attività dello Spazio Gerra Lorenzo Immovilli.

“Attraverso la tecnologia, questa mostra – ha detto l’assessore Valeria Montanari – racconta la memoria e l’identità di una città, in un percorso in cui l’innovazione diventa il legame che unisce due realtà tra loro distanti: Reggio Emilia e quello che è considerato per antonomasia il luogo della creatività, la California. Si tratta di un interessante lavoro di memoria costruito insieme ai cittadini, che hanno prestato pezzi dalle loro collezioni private, a dimostrazione di come i reggiani non abbiano dimenticato quella storia di innovazione e creatività che, a inizio degli anni Ottanta, fece di Reggio Emilia una realtà all’avanguardia. Questi oggetti ci raccontano una storia, ma soprattutto mostrano come, al di là della tecnologia, quello che conta sono le idee, la capacità di rinnovare e riprogettare la tecnologia stessa e, quindi, sapere guardare al futuro”.

“La storia di Apple – ha detto Roberto Ballabeni – è una storia dirompente, che parla di coraggio: quello stesso coraggio che ebbe Vittorio Lasagni quando decise, per primo nel nostro Paese, di portare a Reggio Emilia questa tecnologia innovativa, destinata a rompere gli schemi dell’informatica e della creatività”.

“Tutto quello che è creatività digitale nell’arte e nella cultura – ha detto Lorenzo Immovilli – , negli ultimi vent’anni è passato da Apple: per questo ci è sembrato naturale che fosse proprio lo Spazio Gerra, un luogo dedicato alla creatività e all’innovazione, ad ospitare questo percorso espositivo”.

La mostra propone una sorta di viaggio che attraversa 40 anni di produzione ed evoluzione digitale e tecnologica, ripercorrendo, tra l’altro, anche la “storia digitale” di Reggio Emilia, prima città europea a ospitare una sede della Apple. L’imprenditore reggiano Vittorio Lasagni, con la Iret Informatica, fu infatti il primo a portare i prodotti di Steve Jobs in Italia, divenendo inizialmente distributore esclusivo per il nostro paese.

Tra i pezzi esposti anche un Apple I (replica), rifacimento del primo prodotto realizzato dalla casa di Steve Jobs tra il 1976 e 1977 in circa 200 esemplari e di cui si stima, ne siano rimasti tra i 30 e 50 pezzi al mondo. Vi saranno inoltre un Apple II, il primo computer a essere realizzato su scala industriale, venduto in quasi 5 milioni di esemplari anche grazie al fatto che è il computer più longevo di tutti i tempi, prodotto dal 1977 al 1993; il Newton, il primo palmare di Apple; alcuni i-MacG3 in sei diversi colori, alcuni i-MacG4 e i-MacCube.

Si tratta di oggetti che con le loro caratteristiche di funzionamento e di design racconteranno al pubblico la storia di Apple e dell’innovazione tecnologica dagli anni Settanta agli anni Duemila. In mostra anche lavori di street artist reggiani, che hanno creato delle produzioni originali a partire da una riflessione sul mondo della tecnologia, e sul rapporto tra l’uomo e il computer.

La mostra sarà aperta nei seguenti orari: da martedì a venerdì dalle 10 alle 13; sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 – 19.30. In occasione delle festività: 24 novembre, 8, 24, 26 dicembre, 6 gennaio: dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 19.30. Chiuso il lunedì, domenica 25 dicembre e dal 31 dicembre al 3 gennaio compresi.

Esposizione ed eventi sono realizzati con il sostegno di Abc Informatica, Nonsolo informatici, Open Up, Cine Project, Club Digitale, K&P Consulting, Crovi Consulting.