Sfiducia respinta, la Caselli resta al suo posto: bagarre in Consiglio

14 novembre 2016 | 19:47
Share0
Sfiducia respinta, la Caselli resta al suo posto: bagarre in Consiglio

La delibera presentata dalle opposizioni per chiedere le dimissioni della presidente, poi uscite per protesta dall’aula, è stata bocciata dalla maggioranza

REGGIO EMILIA – Emanuela Caselli resta al suo posto. La delibera presentata dai 12 esponenti di opposizione per rimuovere dall’incarico la presidente del Consiglio comunale di Reggio Emilia e’ stata infatti respinta. Ma a votare l’atto sono stati i soli consiglieri di maggioranza (con 18 voti contrari) in una sala del Tricolore da cui le minoranze sono uscite per protesta. E a dirigere i lavori dell’assemblea cittadina, c’era proprio lei: la stessa diretta interessata dalla delibera. Una scena quasi surreale giunta ad epilogo di un pomeriggio di veleni, dopo due sedute del Consiglio comunale andate a vuoto, e lunghi giorni di polemiche contro Caselli, accusata di non essere imparziale nell’esercizio del suo ruolo istituzionale.

Lo scontro, tutto giocato su cavilli regolamentari, e’ cominciato oggi ancora prima dell’inizio dei lavori in municipio, con la riunione di alcuni consiglieri e capigruppo dei due schieramenti per decidere le modalita’ con cui votare in aula il provvedimento, di fatto non normate dal testo unico degli enti locali. L’opposizione chiedeva il voto a scrutinio segreto e a porte chiuse, confidando nella presenza di “franchi tiratori” nei banchi del Partito democratico. La maggioranza, ha chiesto invece il voto palese e nominale. “Ma non ci sono franchi tiratori – chiarisce il capogruppo del Pd Andrea Capelli – tutti i nostri consiglieri hanno votato per il voto palese”. La bagarre e’ inziata poco dopo l’avvio della seduta quando – alla presenza di una delegazione americana in visita sugli spalti – ha preso la parola il sindaco Luca Vecchi per relazionare sulla missione istitutizionale in Sud Africa di recente conclusa.

L’ordine degli argomenti in discussione era quello stabilito nell’ultima conferenza dei capigruppo ma Norberto Vaccari, consigliere del Movimento 5 stelle, e’ intervenuto sollevando dubbi sull’opportunita’ politica che sul banco della presidenza sedesse Caselli, di cui di li’ a poco si sarebbe discussa la sfiducia. Situazione legittima per il segretario generale del Comune facente funzione, Alberto Bevilacqua, secondo cui “non essendo normata la situazione non c’e’ obbligo per la presidente di non presiedere”. Vaccari non si e’ dato per vinto e ha invocato sul punto un voto dell’aula, richiesta che Caselli ha ignorato lasciando proseguire il sindaco.

“In questa sala la democrazia e’ sospesa: non ritengo di far parte di questo consesso” e’ sbottato il pentastellato, prima di andare via sbattendo la porta seguito da quasi tutti gli altri consiglieri di opposizione (in aula solo Gianni Bertucci del M5s). “La mia comunicazione – manda a dire il primo cittadino – non vuol essere un tentativo di togliere spazio alla discussione che verra’ dopo. Ma cio’ non toglie che ci vuole rispetto e certe porte (della sala del Tricolore, ndr) non vanno sbattute come al bar Sport”.

Chiuso l’intervento del sindaco rientra in aula il consigliere Nicolas Caccavo (Forza Italia) e, a nome di tutte le opposizioni, denuncia: “La consigliera Caselli, non accogliendo la richiesta di Vaccari, ha nuovamente violato il regolamento, all’articolo 24”. La maggioranza questa volta risponde per le rime: “Buffone”, e “Vai fuori che stiamo perdendo tempo”, sono alcune delle frasi rivolte a Caccavo che valuta querele.

Nell’Aventino della saletta gruppi attigua a quella del Consiglio, i consiglieri ribadiscono: “Per la democrazia del Consiglio comunale e’ drammatico. La sedia di Caselli scricchiola e la maggioranza ha evitato il voto segreto”. Per Giuseppe Pagliani: “La presidente opera chiaramente a favore di una parte politica: poco competente, molto faziosa”. Mentre si svolge la conferenza stampa “volante” indetta dalla minoranza pero’, il Pd respinge da solo la sfiducia a Caselli.

“Tra poco – spiega Capelli – si voteranno le variazioni al bilancio. Non possiamo bloccare i lavori perche’ c’e’ una spada di Damocle che pende su Caselli all’infinito, ecco perche’ siamo andati dritti”. La vicenda non sembra pero’ archiviata. Le minoranze intendono infatti presentare una nuova delibera di revoca dell’incarico a Caselli, questa volta allegando tutti i verbali delle riunioni in cui, a loro dire, la presidente del Consiglio non sarebbe stata super partes. E un altro terreno di scontro potrebbe gia’ essere quello della conferenza dei capigruppo di mercoledi’ prossimo, che la minoranza potrebbe disertare impedendogli di riunirsi (fonte Dire).