Rapporti sessuali con l’allievo, condannato allenatore di basket

19 novembre 2016 | 12:02
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Rapporti sessuali con l’allievo, condannato allenatore di basket

Pena di 4 anni e 8 mesi di carcere al coach accusato di aver avuto rapporti con un 15enne

REGGIO EMILIA – Condannato a 4 anni e 8 mesi di carcere l’allenatore di basket accusato di aver avuto rapporti sessuali con un suo allievo minorenne. Al termine del processo di primo grado – durato oltre un anno e mezzo – l’uomo è stato riconosciuto colpevole. La pena è sospesa, ma sono immediatamente eseguibili due provvisionali – 18mila per il minore e 8mila per la madre – che erano stato richieste dall’avvocato di parte civile Helmut Bartolini.

La vicenda nasce dal disagio che il ragazzo 15enne provava ogni qual volta si doveva recare agli allenamenti con 45enne coach, e dalle confidenze poi fatte alla madre. Le aveva infatti raccontato di tre episodi di atti sessuali avvenuti, tra novembre 2014 e febbraio 2015, nel ufficio-mansarda della casa dell’allenatore, dove il ragazzo si era recato a fare i compiti scolastici.

Vi era poi un altro episodio anomalo raccontato dalla donna: nel luglio scorso disse che l’allenatore l’aveva aspettata davanti al luogo di lavoro e l’aveva minacciata. La madre aveva sporto denuncia, l’allenatore l’aveva contro querelata per calunnia. Il 45enne però, che allora era sotoposto agli arresti domiciliari, aveva anche ricevendo il divieto di avvicinarsi alla casa e al luogo di lavoro della donna.

Al termine del dibattimento il pm Maria Rita Pantani aveva chiesto una pena di 5 anni e 6 mesi (6 anni per la continuazione del reato), ed aveva escluso le attenuanti del fatto lieve e  attenuanti generiche. Ma i giudici hanno concesso le generiche; il reato di “atti sessuali su minore con meno di 16 anni” prevede una pena da 5 a 10 anni, diminuita di due terzi nei casi di minore gravità.

Soddisfatto comunque l’ìavvocato Bartolini che ha sottolineato come l’imputato si è difeso anche mettendo in dubbio l’attendibilità del ragazzo e della madre. Di parere contrario l’allenatore e il suo avvocato, Erica Romani, che parlano di errore macroscopico e annunciano ricorso in appello.