Referendum, Renzi martedì all’Ariosto per il sì

20 novembre 2016 | 08:51
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Referendum, Renzi martedì all’Ariosto per il sì

Per la quarta volta in un anno il premier torna a Reggio. Silvia Prodi apre a Bologna la “anti Leopolda” di Civati

REGGIO EMILIA – Per la quarta volta in un anno Renzi verrà a Reggio. E lo farà martedì, quando alle 19,30 sarà sul palco del Teatro Ariosto per illustrare le ragioni del sì al referendum costituzionale. Il presidente del Consiglio andrà anche a Modena al forum Monzani, sempre per un incontro sul referendum, alle 21, e si esclude in casa Pd che lo stesso giorno possa esserci anche una tappa bolognese. Molto probabilmente, a questo punto Renzi tornerà sotto le Due Torri solo per il rush finale.
Renzi era già venuto nella nostra città per partecipare a FestaReggio, alla festa del L’Unità di Villalunga di Casalgrande e  in occasione dell’inaugurazione del Co.Re., il nuovo padiglione dell’arcispedale Santa Maria Nuova.

Intanto, per il no, si è svolta proprio a Bologna la “anti-Leopolda” di Pippo Civati. La prima a salire sul palco del”Estragon è stata la consigliera reggiana Pd in Regione Silvia Prodi, che ha chiuso il suo intervento parafrasando il celebre aforisma sui nazisti attribuito a Bertold Brecht. “Prima ci tolsero le circoscrizioni… Poi ci tolsero le province… Poi ci tolsero il Senato e cominciammo a non capire”.
Prima di salire sul palco, la Prodi aveva spiegato la scelta di aderire alla manifestazione. “Da tempi non sospetti – dice – mi sono schierata per il ”no” e ho accettato l’invito di Elly Schlein di essere qui per parlare dell’effetto della riforma sulle Regioni”. La modifica costituzionale voluta dal Governo Renzi, sottolinea l’esponente Pd, “farà perdere potere alle regioni normali, quindi si complica la possibilità di incidere. Invece le Regioni a statuto speciale diventano piccoli stati. Se se ne fa un tema di ottimizzazione delle risorse, queste Regioni dovrebbero dimostrare la loro necessità storica”. Prodi vede problemi “nella conduzione del governo”, anche per l’Emilia-Romagna, che secondo i fautori della riforma dovrebbe essere favorita in quanto “virtuosa”. Ma “virtuosa per quanto? Io difendo questa regione perché si governa bene”, osserva. La consigliera, tuttavia, non sente compromessa la sua appartenenza al Pd. “Siamo in tanti del Pd contro i contenuti di questa riforma – osserva – stiamo ai contenuti perché se ne facciamo una guerra di bande abbiamo già finito”, taglia corto.
Dal palco Civati ha anche ipotizzato vari scenari post referendari con Renzi che, in caso di vittoria del no, fa un passo indietro e il ministro Graziano Delrio incaricato di fare un nuovo governo.