Referendum, gran finale del “no” a Reggio con Landini

30 novembre 2016 | 14:39
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Referendum, gran finale del “no” a Reggio con Landini

L’iniziativa dalle 19 alle 23.30 al Palasport: chiuderà il segretario nazionale Fiom. Mora: “Dispiace che gli altri sindacati non siano al nostro fianco come nel 2006”

REGGIO EMILIA – Sara’ il segretario della Fiom Maurizio Landini, in rappresentanza della Cgil, a concludere domani sera a Reggio Emilia la campagna referendaria per il no alla riforma costituzionale. L’iniziativa, promossa in maniera congiunta da sindacato e comitati provinciali, e’ in programma dalle 19 alle 23.30 nel palazzetto dello sport di via Guasco.

Diversi gli ospiti che porteranno il loro contributo: lo scrittore Patrick Fogli, il deputato di Sinistra italiana Giovanni Paglia e la deputata del Movimento 5 stelle Maria Edera Spadoni. E ancora i consiglieri regionali Silvia Prodi (Pd) e Piergiovanni Alleva (Altra Emilia-Roiagna), oltre Elly Schlein di Possibile e Paolo Ferrero del Prc. Infine l’assessore comunale di Reggio Mirko Tutino, il vicesindaco Matteo Sassi e il presidente del circolo Arci Tunnel Marco Vicini. Dal palco interverranno Silvia Manderino del coordinamento di “Democrazia costituzionale”, Alfiero Grandi del comitato nazionale per il no, il vicepresidente dell”Anpi Alessandro Pollio Salimbeni e il giornalista Luca Telese.

A coordinarli la giornalista radiofonica Francesca Fornario. In chiusura di serata (dalle 22) concerto di Cisco e Lassociazione. Ingresso libero con possibilita’ di offerta. Introducendo l’evento, la presidente dei comitati per il no al referendum (16 a livello provinciale in 42 Comuni) Rina Zardetto ricorda: “La nostra storia viene da lontano, ci siamo costituiti il 2 novembre del 2015, ma abbiamo iniziato a lavorare gia’ nel 2005 per il referendum del 2006”. Con le oltre 90 iniziative organizzate negli ultimi tre mesi pero’, sottolinea Zardetto, “non abbiamo mai chiesto che il governo vada a casa ma siamo sempre rimasti nel metodo e nel merito di questa che alcuni definiscono una ”scostituzione””.

Il segretario della Cgil reggiana Guido Mora evidenzia che il sindacato per sua scelta non ha aderito a nessun comitato. “Ma questo – aggiunge – non significa che la Cgil debba stare a guardare o rimanere neutrale di fronte a quanto sta succedendo e ci riguarda come grande organizzazione che ha nella Costituzione il suo riferimento prioritario sin dal dopoguerra”. Mora argomenta poi i motivi del dissenso alla riforma: “Non affronta i problemi della gente comune, non affronta i problemi drammatici sul piano sociale ed economico, non risolleva il Paese, non fa quello che dice di voler fare cioe’ rendere lo Stato piu’ veloce semplificando le procedure”.

Inoltre “non c’e’ nessuna modernizzazione vera”, ma “una complicazione delle procedure, dei meccanismi e dei rapporti tra i poteri costituzionali”. Dunque, “se questa riforma costituzionale passa ci saranno rischi molto seri per la democrazia del nostro Paese”. Mora si augura quindi che la vittoria del no al refrendum del 4 dicembre “apra una nuova fase costituente che possa anche riformare la Costituzione ma salvaguardando un principio: che i principi della prima parte della Carta vanno non solo tutelati, ma anche applicati. Se cosi’ fosse si starebbe sicuramente meglio”.

E sulla linea scelta da Cisl e Uil commenta: “Dispiace che quella che poteva essere una battaglia con gli altri sindacati come nel 2006, questa volta non lo sia stata: noi siamo stati coerenti, qualcun altro no”. Infine Mora spezza una lancia a favore di Francesco Caruso, ex presidente del Tribunale di Reggio, che si e’ apertamente schierato contro la riforma: “E’ pienamente legittimato ad esprimere il suo parere di cittadino e non puo’ che farmi piacere che si trovi in sintonia con le nostre posizioni”.