Obama ad Atene: “L’austerità da sola non porta prosperità”

15 novembre 2016 | 18:49
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Obama ad Atene: “L’austerità da sola non porta prosperità”

Presidente uscente in Grecia, prima tappa del suo ultimo tour europeo che lo porterà anche a Berlino. Domani il suo discorso sulla democrazia e la globalizzazione

REGGIO EMILIA – “L’austerità da sola non porta prosperità”. Lo ha dichiarato Barack Obama ad Atene, prima tappa del suo ultimo tour in Europa da presidente degli Stati Uniti. Obama incontrerà il presidente greco Prokopis Pavlopoulos e il premier Alexis Tsipras con il quale terrà una conferenza stampa. Mercoledì il presidente americano visiterà l’Acropoli e quindi terrà un discorso sulla democrazia e sulla globalizzazione prima di volare a Berlino.

Barack Obama in visita in Grecia ha elogiato il paese per “l’approccio umano e compassionevole” con il quale ha affrontato la crisi dei migranti. Lo riporta il quotidiano greco Kathimerini. Il presidente americano ha anche invitato ad una “maggiore unità” nella gestione della crisi”.

Obama, ultimo viaggio in Europa a ‘spiegare’ Trump
Per mesi ha raccolto e rilanciato le preoccupazioni dei leader internazionali sulla candidatura Donald Trump, definendolo totalmente inadatto alla Casa Bianca. Ora Barack Obama, in partenza domani per il suo ultimo viaggio tra Europa e Sud America, avrà il non invidiabile compito di rassicurare gli alleati dell’America e tentare di spiegare il tycoon ad un mondo ancora più allarmato, dopo aver provato a mandare messaggi di unità in un’America divisa che continua a scendere in piazza per protesta.

Il viaggio di addio in Europa (prima la Grecia, poi la Germania) era stato pensato quando sembrava certa la vittoria di Hillary Clinton per confermare al mondo che il Paese aveva riguadagnato il controllo della situazione dopo una campagna al veleno che aveva inquietato le capitali straniere. Adesso Obama si ritrova davvero come un ‘lame duck’ (un’anatra zoppa), diffidato dal team del suo successore dal fare passi di politica estera rilevanti o in contrasto con la visione del tycoon. Un monito al quale ha risposto il vice consigliere per la sicurezza nazionale Ben Rhodes. Obama sa che non può prendere impegni per il futuro, ma sta cercando di salvare almeno in parte quelli che ha promosso in passato. Il primo è l’ accordo sul clima firmato l’anno scorso a Parigi, e il secondo è quello sul nucleare con l’Iran.

“Abbiamo presente cosa è stato detto durante la campagna elettorale, ma annullarli sarebbe difficile, per la loro natura”, ha spiegato Rhodes. L’ intesa contro il riscaldamento globale, infatti, è un trattato internazionale firmato in sede Onu, già entrato in vigore anche per Washington. Quando pero’ arriverà in Perù alla fine della prossima settimana per il vertice Apec, Obama dovra’ spiegare ai leader degli altri 11 Paesi firmatari dell’accordo commerciale transpacifico (Tpp) che la sua amministrazione ha sospeso gli sforzi per farlo approvare al Congresso e che la sorte della partnership rimane nelle mani di Trump e del Congresso a guida repubblicana. Ai leader europei che incontrerà venerdì a Berlino, invece, ha spiegato Rodhes, Obama cercherà di spiegare che i principi base americani, come onorare gli impegni dei trattati, sono storicamente sopravvissuti anche ai cambi più drammatici di amministrazione.