Manovra, Renzi: “In arrivo 30-50 euro per le pensioni più basse”

28 novembre 2016 | 19:39
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Manovra, Renzi: “In arrivo 30-50 euro per le pensioni più basse”

Il testo poi approderà al Senato per la seconda lettura solo nella settimana dopo il referendum. Il premier: “Dopo il voto i capisaldi non cambieranno. In arrivo due miliardi per la sanità. Le tasse vanno giù”

REGGIO EMILIA – Via libera della Camera alla legge di stabilità. I sì sono stati 290, contrari in 118. Il testo approderà al Senato per la seconda lettura solo nella settimana dopo il voto, ovvero da martedì 6 dicembre. “Al Senato – ha detto in proposito il premier Matteo Renzi parlando in conferenza stampa – cosa accadrà? L’attività parlamentare va avanti e il Senato ha tutto il tempo per chiudere in tempi ragionevoli la legge di bilancio. Il fatto di aver approvato prima del referendum il ddl alla Camera è un elemento di serietà che spero verrà apprezzata da tutti”. “E’ una legge di stabilità che è ben impostata e nessuno potrà rimetterne in discussione i capisaldi”.

Per la sanità – ha detto Renzi – “le polemiche stanno a zero, c’è un aumento a 113 mld, due in più rispetto all’anno scorso, più il fondo per la non autosufficienza che è 450 mln con un più 50 mln rispetto all’anno scorso”.  “Alcune buone notizie ulteriori – ha detto ancora Renzi – sono arrivate dal passaggio alla Camera. E’ ricca di buone notizie e non è all’Achille Lauro”.

“Le tasse – ha proseguito – continuano ad andare giù: va giù l’Ires, via l’Irpef agricola, interventi sulle partite Iva con buona pace del presidente Monti”. Con la manovra – aggiunge Renzi – arrivano “30-50 euro per le pensioni più basse, sotto i mille euro”. Renzi quantifica l’intervento sulla previdenza e sottolineando allo stesso tempo di non essere “riusciti ad arrivare a 80 euro”.

A illustrare la manovra in conferenza stampa sia il premier che il ministro Padoan. Il titolare dell’Economia ha parlato soprattutto della vicenda dei possibili rischi per le banche italiane derivanti da una eventuale vittoria del No al referendum. “Le banche citate sono casi ben noti, non c’è notizia. Sono casi diversi da trattare con prospettive diverse”. Lo dice il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan rispondendo a chi gli chiede di commentare l’articolo del Financial Times sui rischi post referendum per le banche italiane. Padoan sottolinea come non ci sia “nulla di strano in quello che viene scritto”.