I reggiani svegliati da una scossa di terremoto

30 novembre 2016 | 07:21
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I reggiani svegliati da una scossa di terremoto

Il sisma è stato di magnitudo 3,7 e si è verificato alle 6,52 di stamattina, con epicentro Bagnolo, a una profondità di 26 chilometri. Lezioni regolari in tutte le scuole superiori della provincia. Il Comune: “Le scuole materne, i nidi di infanzia e le elementari sono ok”

REGGIO EMILIA – I reggiani sono stati svegliati, stamattina, da una scossa di terremoto che ha fatto ballare i loro letti. Il sisma è stato di magnitudo 3,7 e si è verificato alle 6,52 di stamattina, con epicentro Bagnolo, a una profondità di 26 chilometri. La scossa è stata breve, ma è stata sentita dagli abitanti delle zone limitrofe all’epicentro. Al momento non si segnalano danni a cose o persone.

Un’altra scossa si era verificata nella nostra provincia, sempre con epicentro nella Bassa l’altra notte. L’epicentro del terremoto era stato a Novellara, la profondità era di 6 chilometri. I Comuni più vicini al sisma serano stati Campagnola, Rio Saliceto, Correggio, Fabbrico e Bagnolo in Piano.

Lezioni regolari nelle scuole
Lezioni regolari in tutte le scuole superiori della provincia. “Il terremoto di questa mattina a Bagnolo non ha avuto alcuna conseguenza sulle strutture, nemmeno su quelle più antiche – dichiara il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi – Subito dopo la scossa, i nostri funzionari e tecnici hanno contattato i dirigenti scolastici o effettuato sopralluoghi, senza rilevare danni. Solo nel laboratorio all’ultimo piano del liceo classico Ariosto di Reggio, un’aula scarsamente utilizzata, si sono riscontrati lievi distacchi di intonaco sui quali saranno compiute ulteriori verifiche, perché non è certo che il problema sia collegato al terremoto di questa mattina”.

“Nonostante la buona tenuta degli edifici anche a questa scossa, l’attenzione deve rimanere comunque alta perché la sicurezza delle scuole frequentate dai nostri ragazzi rappresenta una priorità”,  aggiunge il presidente Manghi ricordando come negli scorsi mesi la Provincia di Reggio Emilia abbia deciso di non rispettare i vincoli del Patto di stabilità per avviare i lavori di adeguamento antisismico del liceo artistico “Chierici”, già finanziati con 2,5 milioni di euro, che erano bloccati da anni. “L’auspicio è che Governo e Regione continuino ad essere al fianco degli enti locali,come avvenuto recentemente con il Piano triennale dei mutui Bei che ha finanziato ben 17 interventi, molti dei quali proprio di messa in sicurezza degli edifici scolastici, già ultimati o in corso di realizzazione nel Reggiano grazie ad un investimento complessivo di 8,6 milioni di euro”, conclude il presidente Manghi.

Il Comune: “Le scuole materne, i nidi di infanzia e le elementari sono ok”
Immediatamente dopo la scossa di terremoto, che stamattina ha colpito il territorio di Reggio Emilia, i personale tecnico e di protezione civile del Comune di Reggio Emilia ha svolto una serie di controlli cautelativi sugli edifici pubblici, partendo dalle scuole e nidi d’infanzia e dalle altre scuole di competenza dell’Amministrazione. Sono stati impegnati 10 tecnici, a cui si aggiunge il personale di Polizia municipale e dell’Urp che ha risposto a chiamate dei cittadini.

Il Comune fa sapere che “non sono emerse criticità o danni particolari: tutte le scuole e gli altri immobili sono stati regolarmente aperti ed hanno ospitato la normale attività quotidiana. In particolare: negli immobili delle scuole e dei nidi d’infanzia non sono state rilevate criticità. Lo stesso vale per le scuole primarie (elementari). Anche nelle scuole secondarie di primo grado (medie) non si sono registrate criticità”

E aggiunge: “Controlli su specifica richiesta del personale scolastico sono avvenuti nelle scuole secondarie di primo grado Lepido e Aosta e nelle scuole primarie Madre Teresa di Calcutta e Marconi: le verifiche dei tecnici non hanno riscontrato criticità. Il personale della Polizia municipale, a sua volta immediatamente allertato, non è stato coinvolto in interventi specifici sul sisma, perché non necessari: gli operatori hanno svolto attività ordinarie”.