Reggio piange Dario Fo: “Se ne va uno dei nostri”

13 ottobre 2016 | 18:36
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Reggio piange Dario Fo: “Se ne va uno dei nostri”

Il premio Nobel scomparso oggi a 90 anni è venuto tante volte a recitare nella nostra provincia e ha preso parte, negli anni, a tante iniziative

REGGIO EMILIA – Dario Fo aveva molti legami con la nostra città. Era stato ospite più volte di Reggio Children negli ultimi anni ed era amico degli intellettuali reggiani, in primis l’ex sindaco Renzo Bonazzi. I reggiani più avanti con gli anni ricorderanno una sua rappresentazione del “Mistero Buffo” al teatro Valli, negli anni Sessanta, con l’intervento della polizia.

L’educazione, insieme con la partecipazione, aveva un posto speciale nel cuore e nella mente di Fo. Conosceva molto bene le nostre Scuole dell’infanzia dove il ricordo più affettuoso, ammirato e riconoscente, risale alla visita che Dario fece alla ‘Diana’ nel 1999, quando, seduto in mezzo ai bambini, eseguiva disegni su richiesta, soprattutto di cavalli e di ballerine, che poi distribuiva ai bambini. Partecipò nel 2003 al convegno Progettare il futuro e nel 2008 a Bao’bab progetto di scrittura rivolto alla scuola e al progetto I Reggiani, per esempio; nel 2010 a Fuori gioco alla violenza happening contro la violenza e il razzismo nello sport.

C’è poi il Dario di oltre 60 anni di teatro: una sequenza travolgente e sacrosantamente irriverente tra i teatri Municipale e Ariosto. Il 14 ottobre 1953 al teatro Ariosto viene rappresentata la rivista Il dito nell’occhio della Compagnia Dario Fo, Franco Parenti e Giustino Durano, che era stata rappresentata per la prima volta nel giugno precedente al Piccolo Teatro di Milano. Era il primo testo teatrale scritto da Dario Fo e sulla cronaca locale viene presentato come: “ …spettacolo di nuovo genere, che ha fatto scalpore nei grandi teatri del nord Italia”.

Da allora, praticamente tutta la produzione di Dario Fo è passata sulle scene reggiane: da Chi ruba un piede è fortunato in amore a Ci ragiono e Canto manifesto di una nuova stagione musicale e teatrale; da Mistero Buffo a Mamma! I Sanculotti! e a Johan Padan a la descoverta de le Americhe, prodotto nel 1991 a Reggio Emilia, che segnò non solo il ritorno di Fo al teatro della nostra città, ma anche, dopo una quindicina d’anni di assenza, il suo ritorno in assoluto a uno spazio teatrale tradizionale, dopo aver disdegnato a lungo ogni teatro perché divenuto ‘troppo borghese’. E riempì il Municipale, anche nell’incontro-dialogo con il pubblico al pomeriggio.

Da ricordare infine, dal 1968, il fruttuoso sodalizio artistico tra Dario Fo e l’attore e regista reggiano Auro Franzoni, che portò fra l’altro alla messa in scena di Grande pantomima con pupazzi piccoli e medi.

Fo è venuto tante volte a recitare nella nostra provincia e ha preso parte negli anni a tante iniziative. L’ultima in ordine di tempo il 23 aprile scorso, quando il premio Nobel ha aperto il Festival della laicità al centro internazionale Loris Malaguzzi. Al centro dell’incontro, Dio, la religione, il sacro. Solo venti giorni prima lo stesso Fo era stato al teatro di Novellara per il Festival ‘Teatro Lab’, In quell’occasione aveva realizzato un quadrodonato al Comune di Novellara. Fo aveva dialogato con ragazzi e ragazze arrivati da tutta Europa.

Recentemente si era schierato con il Movimento 5 Stelle contro la realizzazione del park Vittoria anche se non aveva potuto partecipare alla manifestazione che si era tenuta circa un anno fa per motivi di salute.

Il sindaco Vecchi:”Impossibile catalogarlo, ogni definizione gli andrebbe stretta”
Il sindaco Luca Vecchi lo ricorda così: “Impossibile catalogare Dario Fo, era ‘imprendibile’, ogni definizione gli andrebbe stretta. Noi vogliamo ricordarlo però, nel giorno triste in cui ci ha lasciati, certo in una maniera breve e incompleta, ma piena di gratitudine, perché il cammino artistico, culturale, politico di Dario – insieme con quello di Franca Rame – è passato innumerevoli volte da Reggio Emilia, si è intrecciato con la vita dei reggiani dagli anni Cinquanta ad oggi in forme, ambienti e con contenuti diversissimi tra loro: segno della sua poliedricità geniale, di una sapienza popolare unica che in lui pervadeva ogni azione, di una grandissima generosità e umanità”.

“Dario è stato amico di tanti di noi – aggiunge il sindaco – Mi raccontano in queste ore di quando partecipò all’occupazione di una fabbrica di calze, nel 1976, in mezzo agli operai, che gli avevano chiesto di venire qui, con loro. E lui si presentò ai cancelli. Era così, semplicemente e profondamente popolare. Ed era laico, nel senso che parlava volentieri anche di religione e di ‘non religione’ senza pregiudizi, e per questo – ultima sua visita a Reggio Emilia nel aprile 2016 – ha partecipato alle Giornate della laicità”.

“Nella nostra città, che è città dell’infanzia – conclude il sindaco – ci sono diversi bellissimi episodi che hanno avuto Dario e i bambini protagonisti: il grande uomo di teatro, il giullare con il Nobel, sapeva cogliere di loro creatività, intelligenza e magia intuitiva. Al raduno nazionale dei Consigli dei ragazzi e delle ragazze nel 2007, parlò di infanzia e città con queste parole: ‘Ho visto qui affiorare la coscienza dei bambini rispetto alla città e ho pensato che altrove non è mai stata presa in considerazione veramente questa visione che hanno i bambini’. Queste parole di Dario Fo ci incoraggiano e ci spingono a proseguire sulla strada dei diritti, del pluralismo e della cultura quale bene comune”.

Il M5S: “Costruiamo un bosco e dedichiamolo a Dario Fo”
I grillini lo ricordano così: “Il Movimento 5 Stelle di Reggio Emilia e l’associazione Grilli Reggiani piangono Dario Fo, premio Nobel uomo di cultura e coraggioso animatore di cambiamenti sociali. Vogliamo ricordare Dario Fo con le battaglie che lui ha combattuto negli ultimi dieci anni al fianco dei comitati, degli ambientalisti e del Meet Up e il Movimento 5 Stelle di Reggio Emilia. Era il 2008 quando Dario Fo aderì entusiasta all’appello della campagna dei comitati anti-inceneritore e del Meet Up Amici di Beppe Grillo-Grilli Reggiani per estendere la raccolta differenziata porta a porta in tutta la città ed evitare un nuovo inutile inceneritore. Era il 2011 quando Dario Fo si interessò alla battaglia contro la cementificazione della Corte Ospitale a Rubiera al fianco di comitati e M5S. Era lo scorso anno quando Dario Fo si schierò apertamente contro la follia del Park Vittoria aderendo alla manifestazione promossa da tutti coloro che si oppongono a questo grande spreco. Lanciamo un’idea per la città. Costruiamo insieme a tutti i cittadini e le associazioni un grande bosco urbano e dedichiamolo a Dario Fo. Noi ci siamo per la nostra parte e l’iniziativa “1000 alberi per Reggio” che anche quest’anno avrà luogo a novembre in collaborazione con l’assessorato ambiente di Reggio con la messa a dimora di mille nuove piantine forestali, vorremmo fosse l’inizio di questo piccolo sogno da costruire con tutti i cittadini e le associazioni della città che hanno amato questo grande uomo di cultura. Ciao Dario, quello che hai seminato in vita con la tua grandissima cultura e passione civile, continuerà ad arricchire il nostro Mondo e la nostra Reggio”.

Bonaccini e Mezzetti: “Grande perdita per il Paese”
Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini e l’assessore regionale alla cultura, Massimo Mezzetti, scrivono: “La scomparsa di Dario Fo è una grande perdita per il Paese e provoca un immenso dolore anche nella comunità emiliano-romagnola. Per i suoi grandi meriti artistici e letterari, per i suoi talenti, assolutamente unici e inimitabili, ma anche perché con la nostra terra ha da sempre avuto un rapporto speciale, sancito dal suo amore per la riviera romagnola, Cesenatico in particolare, dove aveva la sua casa per le vacanze e in cui era solito passare lunghi periodi. Un amore ricambiato, e lo ricorderemo anche per questo. Ci stringiamo ai suoi familiari esprimendo un cordoglio sincero. E’ una notizia che scuote il mondo della cultura internazionale e che suscita profonda emozione anche in Emilia-Romagna: anche di recente, con la mostra su Darwin al palazzo del Turismo di Cesenatico, aveva contribuito ad arricchire la vita culturale di questa regione. Ci mancherà più di quanto si possa immaginare”.

L’Arci: “Se ne va uno dei nostri, uno di casa”
L’Arci reggiana si unisce al cordoglio: “Se ne va uno dei nostri, uno di casa. Dario Fo è stato uno dei più intrepidi paladini al servizio della cultura popolare del nostro paese (ma non solo). Uno dei più valorosi di sempre. Per questo vorremmo ringraziarlo, per aver interpretato questo ruolo in maniera grandiosa e quindi soprattutto umana, ironica, divertente. Ciao Dario”.