Referendum, Renzi: “Il destino del Pd non è litigare, ma cambiare Italia”

29 ottobre 2016 | 17:18
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Referendum, Renzi: “Il destino del Pd non è litigare, ma cambiare Italia”

E’ il messaggio di Matteo Renzi dal palco della manifestazione del piazza del Popolo a Roma per il Sì al referendum

REGGIO EMILIA – “Come sono belle le riunioni in streaming ma quanto è bello tornare ad abbracciarsi in piazza. Il nostro destino non è litigare nostro interno ma cambiare l’Italia”. E’ il messaggio di Matteo Renzi dal palco della manifestazione del piazza del Popolo a Roma per il Sì al referendum. “La piazza è del popolo” è la scritta che campeggia sul palco. Renzi è salito sulle note di “‘O Sole Mio”, per l’intervento conclusivo. Prima di lui ha preso la parola il sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini.

Militanti del Pd sono arrivati da tutta Italia grazie agli oltre 300 pullman e sette treni charter messi a disposizione dall’organizzazione. Piazza del Popolo canta ‘Bella Ciao’. La folla che si è riunita a Roma per l’iniziativa del Pd a sostegno del Sì al referendum ha intonato in coro il canto partigiano, proposto dal palco da un gruppo femminile che ha riproposto le canzoni della tradizione della lotta operaia. Uno sventolio di bandiere e un grande applauso hanno salutato la fine dell’esibizione.

“Quando il Pd chiama io ci sono e dovrebbe essere così per tutti i dirigenti del partito”. Così risponde Lorenzo Guerini, vicesegretario Pd, a chi al suo arrivo in piazza del Popolo gli chiede dell’assenza degli esponenti della minoranza Pd. Gianni Cuperlo, gli viene fatto notare, ha deciso di partecipare: “non lo sapevo – risponde Guerini – Gli ho parlato stamattina: ci sentiamo spesso io e Cuperlo”.

All’arrivo in piazza del Popolo Cuperlo e’ stato accolto da abbracci e strette di mano dei manifestanti. “Bravo, dobbiamo stare uniti” gli ha gridato qualche militante, in piazza per sostenere il SI’ al referendum. L’ex diessino è stato accolto ai margini della piazza dal vicesegretario Lorenzo Guerini che lo ha scortato fino al retro palco. “Quando il partito chiama tutti dovrebbero rispondere” ha ribadito Guerini polemico per l’assenza dei bersaniani.

M5s all’attacco
“E’ una campagna basata su una persona, su un consulente che abbiamo pagato noi italiani 400 mila euro. L’ha pagato il Pd con i soldi dei rimborsi elettorali”. Lo ha detto il vice presidente della Camera Luigi Di Maio a Misterbianco (Catania). “Ognuno – ha aggiunto Di Maio – si fa le manifestazioni che vuole. Matteo Renzi non è stato capace di di portare avanti una campagna per il sì in autonomia. Ha avuto bisogno di un esperto pagato 400 mila euro, che si chiama Jim Messina, che gli dice come si deve muovere, chi deve sfidare, cosa deve e non deve dire, che gli dice che la deve smettere di considerarsi il presidente del Consiglio dei Ministri perché se lo dice troppo, alla gente viene voglia di votare no”.