Referendum, D’Alema: “Blocco politico del Sì sostenuto da poteri forti”

12 ottobre 2016 | 19:24
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Referendum, D’Alema: “Blocco politico del Sì sostenuto da poteri forti”

L’ex premier ancora all’attacco durante un convegno per il sostegno del No al referendum organizzato da Magna Charta e ItalianiEuropei: “Capita di subire insulti dal blocco politico governativo del Sì”

REGGIO EMILIA – Bocciare al referendum la riforma costituzionale approvata dal Parlamento lo scorso aprile, per “aprire subito dopo una nuova stagione di riforme” con l’approvazione del taglio del numero dei deputati e dei senatori, lasciando però l’attuale bicameralismo perfetto. E’ questa la proposta lanciata da Gaetano Quagliariello e Massimo D’Alema in un convegno organizzato dalle rispettive fondazioni, Magna Charta e Italianieuropei in vista del referendum del 4 dicembre.

Secondo Quagliariello “è stata tradita l’idea iniziale di questa legislatura, quella di fissare regole comuni e dividersi sui principi e sulle soluzioni dei problemi del Paese. Oggi il Paese è diviso sulle regole e i principi e le soluzioni sono stati cacciati dalla porta”. La ricetta è quindi quella di votare No al referendum del 4 dicembre e aprire una nuova fase di riforme, che diverrà necessaria perchè dovrà essere cambiato l’Italicum: “Se la riforma sarà bocciata – ha detto Quagliariello – ciò non significa che si interrompe il processo riformatore”.

Anzi, nei mesi restanti potrà essere approvata una riforma che taglia il numero dei deputati da 630 a 400 e quello dei senatori da 315 a 200. D’Alema ha ribadito le proprie critiche alla riforma, che è “sbagliata, non utile, non risolve i problemi ma li aggrava”.

“L’auspicabile vittoria del No non porterebbe alla catastrofe – ha proseguito – e inoltre obbligherebbe alla revisione della legge elettorale; la vittoria del No sarebbe una garanzia assai maggiore rispetto agli impegni presi” da Renzi a modificare l’Italicum dopo il referendum. Anche per D’Alema “la vittoria del No non fermerebbe il processo costituente” come dimostra il fatto che dal ’48 ad oggi la Carta è stata riformata 35 volte.

“La cosa più negativa – ha detto l’ex premier – sono stati quei tentativi nei quali si è pensato di imporre delle riforme in una logica di maggioranza” perchè “così si apre la strada, quando ci saranno altre maggioranze, allo stravolgimento della Costituzione”. Insomma, solo “la vittoria del No aprirebbe una fase con vero spirito costituente”. D’Alema ha concluso rivolgendo un appello a tutti i parlamentari a firmare la proposta di legge di Quagliariello per il taglio dei deputati, a partire da quelli del Pd, che “non potrebbe sottrarsi”.

“Non esiste uno schieramento politico del No – è andato all’attacco D’Alema –  mentre esiste un blocco politico governativo del Si, sostenuto dai poteri forti. Uno schieramento minaccioso, da cui capita di subire insulti”. Lo ha detto Massimo D’Alema ad un convegno per il No al referendum.

Intanto, nell’ambito del dibattito interno al Pd la novità di giornata è l’indicazione da parte della minoranza di Gianni Cuperlo come componente della commissione Dem che si deve occupare di mettere mano all’Italicum. Con la cautela di Bersani che ha specificato che la minoranza, pur volendo “andare a vedere” le carte mantiene lo “scetticismo”.

E arriva l’appello del Capo dello Stato Sergio Mattarella a mantenere un clima sereno in vista del referendum e anche dopo la consultazione.