Night vicino a Municipale, il Comune: “Verifiche in corso”

3 ottobre 2016 | 17:34
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Night vicino a Municipale, il Comune: “Verifiche in corso”

L’amministrazione fa sapere che negli anni “i controlli ci sono stati” con ordinanze di cessazione attività e che “le segnalazioni sono state fatte alla questura”

REGGIO EMILIA – “Rispetto a quanto è stato fatto emergere nella trasmissione “Le Iene” in onda ieri sera, è opportuno precisare prima di tutto che indagare e perseguire i reati di sfruttamento o favoreggiamento della prostituzione non è materia della Polizia municipale o in generale di polizia amministrativa: il Comune opera in base alla legge e la legge in tal caso non prevede questo genere di competenze”. In ogni caso fa sapere che “sono in corso accertamenti e verifiche su irregolarità amministrative rilevate nel locale”. La nota aggiunge che “al di là di suggestioni di immediata presa, ma non per questo sempre veritiere il Comune ha esercitato i poteri previsti dalla legge”.

Questa la risposta del Comune dopo il servizio giornalistico de “Le Iene” che ha evidenziato come di fianco alla sede della polizia municipale, in via Brigata Reggio, vi sia un locale privato, il Guidobaldo, in cui si fa sesso a pagamento.

L’amministrazione comunale fa sapere che “attraverso i propri servizi – Polizia municipale e Sportello imprese – il Comune di Reggio Emilia si occupa del locale ‘circolo privato’ di via Brigata Reggio dal 1999, ed ha nel corso degli anni emanato una serie di ordinanze di cessazione di attività e segnalazioni, per competenza, alla Polizia di Stato”.

Questo è quanto emerge dalla ricostruzione degli atti del Comune, che peraltro non è l’unica istituzione pubblica che si sia occupata della vicenda, oggi non a caso al centro anche della cronaca giudiziaria dato che c’è un processo in corso nei confronti di uno dei gestori del locale.

Continua il Comune: “Va sottolineato inoltre come diversi soci, responsabili e amministratori del circolo, alcuni dei quali sono tutt’oggi sotto processo, siano cambiati numerose volte nel corso degli anni, così come il circolo ha ripetutamente cambiato intestazione, chiudendo e riaprendo diverse volte, non di rado con tempistiche che rimandano ad alcuni dei controlli che non soltanto gli Uffici comunali, ma anche Polizia di Stato e Guardia di Finanza hanno effettuato ripetutamente”.

Il Comune elenca poi le azioni intraprese: “Nel 1999 dopo controlli svolti da personale della Polizia municipale – entrati liberamente nei locali del circolo (cioè senza tessera di iscrizione) che all’epoca si chiamava ‘Le bugie di Sara’, gli agenti avevano potuto ordinare bevande e notare che dietro un separé erano in funzione tre slot-machine – il Comune ha emanato un’ordinanza, che imponeva la cessazione dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande e di videogiochi, attività esercitate abusivamente, in quanto non vi erano le autorizzazioni. Nello stesso anno la Polizia municipale informò per competenza la questura di Reggio Emilia sia dei controlli fatti e dei provvedimenti presi, sia del “sentore” che, all’interno dei circolo, fosse favorito il favoreggiamento della prostituzione”.

Passano due anni e “nel 2001, a seguito di altri controlli, una nuova ordinanza disponeva il divieto di prosecuzione dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande, in assenza dei requisiti prescritti dalla legge. Dai documenti dell’amministrazione relativi a quello stesso anno, emerge che su iniziativa della questura di Reggio Emilia il locale era stato sottoposto a sequestro preventivo”. Sei anni dopo nel 2007, “in presenza di apparecchi automatici per il gioco e a seguito di accertamenti della Guardia di finanza, il Comune procedeva con nuova ordinanza, analoga alle precedenti”.

Nel 2010 – il locale aveva preso il nome di ‘Giano bifronte’ – il Comune “ha ordinato la cessazione dell’attività di tre apparecchi da intrattenimento e la loro rimozione, per assenza dei necessari titoli autorizzativi”.