Mense scolastiche, Reggio fra le città più care in Italia

18 ottobre 2016 | 12:56
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Mense scolastiche, Reggio fra le città più care in Italia

Secondo un’indagine di Cittadinanzattiva il costo medio della refezione scolastica è di 122,40 euro al mese e di 1.100 euro l’anno per un bambino

REGGIO EMILIA – La nostra città è la quarta più cara in Italia per quel che riguarda le mense scolastiche. A Reggio, secondo un’indagine di Cittadinanzattiva compiuta fra settembre e i primi di ottobre di quest’anno, sia per la scuola dell’infanzia che per la primaria e la secondaria di primo grado, il costo medio della refezione scolastica è di 122,40 euro al mese e di 1.100 euro l’anno (togliendo tre mesi in cui il bambino non va a scuola). Il calcolo è relativo a una famiglia tipo composta da tre persone (genitori con un figlio), con reddito lordo annuo pari a 44.200 euro, al quale corrisponde un Isee di 19.900 euro.

L’organizzazione ha esaminato per ciascun capoluogo di provincia il costo del singolo pasto, quello mensile (su 20 pasti) e quello annuale (su nove mesi). Oltre 700 euro, tanto spende annualmente una famiglia tipo per pagare la mensa scolastica del proprio figlio: precisamente 728 euro sia per la scuola dell’infanzia che per la primaria. Ebbene, l’Emilia-Romagna vanta le tariffe piu’ alte sia per la scuola dell’infanzia che per la primaria, con 1.000 euro annui in media, la Calabria la piu’ economica, con poco piu’ di 500 euro all’anno. Una differenza pari al 100% non giustificata esclusivamente dal costo della vita.

Sopra la media nazionale per la retta della mensa nella scuola primaria, oltre all’Emilia-Romagna, il Piemonte (860 euro all’anno), la Liguria (857), la Valle d”Aosta (835), la Basilicata (833), la Lombardia (820), la Toscana (799) e le Marche (785). Al di sotto della media nazionale: di poco il Friuli Venezia Giulia (694) e il Veneto (674), seguono il Lazio (650), la Sardegna (626), la Puglia (616), il Molise (609), la Campania (592), la Sicilia (579), l”Abruzzo (572) e ultima la Calabria (517).

A livello di aree geografiche, al Nord le tariffe piu’ costose (circa 93.96 euro mensili sia per l’infanzia che per la primaria), segue il Centro (94 euro per l’infanzia e 78 per la primaria), meno caro il Sud (64 euro per l’infanzia, 67 per la primaria).

Fra i capoluoghi di provincia, Livorno e Ferrara al primo posto nella top ten delle citta” piu’ care, con 128 di retta media mensile. Colpisce la presenza, nella lista dei dieci capoluoghi piu’ cari, di Potenza (113) e Tempio Pausania (108). Fra i capoluoghi con rette annuali superiori ai 1.000, anche Reggio Emilia (1.100), Rimini (1.080), Forli’ e Pesaro (1.062), Torino (1.042), Barletta e’ la provincia meno cara per la ristorazione scolastica con 32 euro mensili per una famiglia tipo.

Nella lista delle meno care, presenti molti capoluoghi del Sud, ad eccezione di Latina (46 mensili) e di Roma (45) che risulta la meno cara fra le citta’ metropolitane. Quelli del ”caro mensa” rientrano fra i dati ed i punti di vista emersi oggi nell’ambito di “Mensa a scuola: costi, qualita’ e… nuove prospettive?”, l’evento promosso da Cittadinanzattiva. I dati fanno riferimento a due indagini svolte dall’organizzazione: una che ha coinvolto sperimentalmente le mense di 79 scuole di 13 regioni, per raccogliere, tramite 221 indicatori, dati osservabili e dati percepiti su qualita’, sicurezza, igiene, trasparenza, costi, sprechi, rifiuti, partecipazione legati al servizio di ristorazione scolastica (Fonte Dire).