Luzzara, la Corte dei Conti stanga l’ex giunta Donelli

13 ottobre 2016 | 14:33
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Luzzara, la Corte dei Conti stanga l’ex giunta Donelli

L’ex sindaco dovrà pagare 70mila euro per danno erariale e gli ex assessori 14mila. Luca Bosi: “Ci hanno puniti per un vizio di forma, ma abbiamo fatto risparmiare tanti soldi al Comune”

LUZZARA (Reggio Emilia) – Stangata della Corte dei Conti per la giunta di Stefano Donelli che guidò il Comune di Luzzara fra il 2005 e il 2010. L’ex primo cittadino e i suoi cinque assessori sono stati condannati dai magistrati contabili, in via definitiva, a risarcire 143mila euro al Comune di Luzzara per danno erariale confermato la decisione di primo grado emessa dalla sezione regionale.

L’ex sindaco Donelli dovrà pagare il cinquanta per cento della somma, circa 70mila euro mentre il vicesindaco Luciano Semper e gli ex assessori Elisa Terzi, Luca Bosi, Gianpaolo Schiroli e Mirco Terzi dovranno sborsare circa 14mila euro a testa.

La vicenda riguarda l’affidamento di un incarico fiduciario a tempo determinato a Cristian Carnevali nel ruolo di integratore dei processi del Comune di Luzzara. Un contratto quadriennale per informatizzare e migliorare l’efficienza della macchina comunale. Contro la delibera, nel 2006, aveva presentato un esposto, alla procura regionale della Corte dei conti, un rappresentante sindacale del Comune segnalando, a suo dire, che Carnevalli non era in possesso dei titoli necessari titoli e la mancata indizione di un bando per l’affidamento dell’incarico, o quantomeno la verifica tra le professionalità interne all’ente, e l’eccessiva indennità riconosciuta al consulente.

Sulla vicenda ha postato un commento su Facebook l’ex assessore Luca Bosi, attuale vicepresidente di Legacoop Emilia Ovest, che scrive: “Era un incarico straordinario finalizzato a rendere l’ente più gestito ed efficiente. Un incarico discusso in sede politica, avvalorato dai gruppi consigliari e i cui risultati sono confermati dalla stessa sentenza della Corte dei Conti. Risparmi per 1,5 milioni, recuperati mancati introiti (fermi dal 1980) per 1,2 milioni, servizi al cittadino evoluti, riduzione dell’organico da 61 a 49 persone (per pensionamenti) con riduzione evidente dei costi, insomma la creazione di un ente di cui i cittadini potessero andare fieri. A 5 anni di distanza è definitiva la sentenza e dovrò pagare al Comune circa 14mila euro, cosa che ovviamente, non senza sacrifici (ricordo che l’indennità da assessore era di 200 euro mensili che regolarmente partivano in benzina e telefono non avendo mai chiesto un rimborso), farò”.

E conclude: “Chi amministra oggi va stimato e ammirato, porta sulle spalle responsabilità enormi e rischia ogni giorno del suo, anche quando, come in questo caso fa gli interessi della comunità ma commette un vizio di forma su una decisione presa con i pareri positivi della tecnostruttura. Ciò di cui bisogna però fare attenzione è che gli amministratori non diventino una riserva indiana e quindi va dato loro sostegno e forza per procedere in questo faticosissimo impegno. E’ naturale chiedere o chiedersi: lo rifaresti? Risposta: sì. Certo farei più attenzione alla forma, non mi limiterei a fidarmi delle valutazioni tecniche interne ma sono stati talmente tanti i benefici per la comunità luzzarese che non ho alcun dubbio”.