Jobs Act, Bertani (PD): “Unico flop è di chi vedeva l’apocalisse in arrivo”

13 ottobre 2016 | 15:41
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Jobs Act, Bertani (PD): “Unico flop è di chi vedeva l’apocalisse in arrivo”

Il responsabile economia del Pd: “”La provincia di Reggio Emilia ha quasi 4.000 occupati in più negli ultimi 6 mesi”

REGGIO EMILIA – “Onestamente l’unico flop che vedo è nelle previsioni di chi prima dell’approvazione del Jobs Act paventava scenari apocalittici, smentiti dai fatti”. A replicare alla Cgil che, ieri, aveva fornito alcuni numeri a livello provinciale parlando di “Flop Act”, è Giacomo Bertani, responsabile economia del Pd che ribatte: “La provincia di Reggio Emilia ha quasi 4.000 occupati in più negli ultimi 6 mesi. E continua a calare il tasso di disoccupazione provinciale che dal 6,7% di fine 2014 potrebbe attestarsi intorno al 6% alla fine di quest’anno. Il Pil della Regione Emilia-Romagna cresce dell’1,1%, migliore dato di tutto il paese: Reggio Emilia fa meglio ed è proiettata su un +1,4% nel 2016. Crolla la forma contrattuale meno tutelante – il contratto a progetto – che scende sotto l’1% dei nuovi avviamenti al lavoro, praticamente scomparendo. Calano le ore di cassa integrazione straordinaria ed ordinaria: il ricorso agli ammortizzatori sociali a Reggio Emilia riguarda oggi meno di 10.000 lavoratori (erano 26.000 ad inizio crisi nel 2009)”.

Secondo Bertani “il terreno da recuperare rispetto ai livelli precrisi è ancora tanto, ma stiamo rimettendo in moto l’economia del paese. Gli incentivi alle assunzioni a tempo indeterminato sono una misura straordinaria che cala progressivamente e che ha portato risultati buoni. In Italia da febbraio 2014 a luglio 2016 408.000 lavoratori in più hanno avuto un contratto a tempo indeterminato: i numeri hanno la testa dura”.

Scrive il responsabile economia: “La soluzione strutturale sulla quale il Pd si sta impegnando per compensare il calo degli incentivi è quella di lavorare sul cuneo fiscale, per fare in modo che un’ora di lavoro stabile costi all’impresa meno di un’ora di lavoro precaria. Anche nel 2017 sono previsti ulteriori importanti interventi di riduzione fiscale per sostenere le imprese: vogliamo infatti ridurre l’Ires dal 27% al 24%. Queste azioni si aggiungono ad un’imponente attività per ridurre il fisco sul lavoro e sui fattori produttivi: riduzione dell’Irpef (80euro), riduzione Irap, abolizione Imu su fabbricati agricoli e su impianti produttivi. Nel 2017 verrà varato anche il piano Industria 4.0, con forti incentivi all’innovazione e all’investimento produttivo (superammortamento) che restituisce al paese una moderna politica industriale”.