Iren, nel piano industriale un nuovo impianto per Reggio

19 ottobre 2016 | 13:20
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Iren, nel piano industriale un nuovo impianto per Reggio

Le previsioni del documento economico indicano un sostanzioso incremento annuo del dividendo pari all’8% e un utile netto sostanzialmente raddoppiato gia’ al 2019 e pari nel 2021 a 251 milioni di euro, contro i 118 del 2015

REGGIO EMILIA – Un nuovo impianto a Reggio Emilia per il trattamento del materiale raccolto dalla raccolta differenziata dell’organico che sorgerà a Gavassa, in un’area di 23 ettari da tempo dove era già prevista, in passato, la realizzazione del Tmb (Trattamento meccanico-biologico), poi diventato Tm a gennaio, quando in fase di relazione del Piano regionale è uscito dalla gestione pubblica dei rifiuti rimanendo un impianto a trazione privata. La novita’ spunta nel piano industriale di Iren, presentato oggi, che prevede al 2021 anche un sostanzioso incremento annuo del dividendo pari all’8%. Le previsioni del documento economico indicano inoltre un utile netto sostanzialmente raddoppiato gia’ al 2019, pari nel 2021 a 251 milioni di euro, contro i 118 del 2015.

Gli investimenti cumulati sono di 2,2 miliardi di euro, in aumento del 23% rispetto al piano precedente, un terzo dei quali dedicati ad iniziative di sviluppo. Il debito a fine piano, infine, e’ stimato in riduzione di circa 180 milioni di euro raggiungendo la cifra di circa 2 miliardi. “Il risultato e’ particolarmente significativo se si tiene conto del fatto che nel 2016 l’acquisizione di Trm (societa’ che gestisce l’inceneritore di Torino, ndr) ha inciso negativamente per un importo superiore a 400 milioni”, sottolinea l’azienda.

Iren proseguira’ poi nelle operazioni di acquisizione di societa’ nei territori (le ultime trattative riguardano proprio a Reggio la divisione Ambiente di Unieco): una strategia che “potrebbe portare un margine addizionale pari a circa 100 milioni di euro, non incluso nei numeri del piano”, afferma il presidente di Iren Paolo Peveraro. Da ultimo e’ annunciato un nuovo progetto per ampliare la base dei clienti, con iniziative commerciali e di marketing che puntano a trasformare la commodity energetica in un servizio ad alto valore aggiunto.

Per Massimiliano Bianco, amministratore delegato del gruppo, il piano contiene “obiettivi credibili e sfidanti”, mentre secondo il presidente Peveraro ha come obiettivo “fare di Iren un esempio di eccellenza e innovazione nel settore delle multiutility”. Dalla citta’ del Tricolore, intanto, e’ partita una nuova polemica sugli stipendi d”oro dei manager del gruppo che, con bonus e benefit legati a risultati, superano il tetto massimo di 350.000 euro fissato dai soci.