I rifiuti sono più del previsto, cresce lavoro inceneritori

19 ottobre 2016 | 14:49
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I rifiuti sono più del previsto, cresce lavoro inceneritori

Parma ne brucerà fino a 160mila, trentamila in più che arriveranno da Reggio. Dal primo di gennaio si tornerà a 130mila

REGGIO EMILIA – L’Emilia-Romagna si scopre con piu’ immondizia del previsto da smaltire. E cosi’ la Regione e’ costretta a cambiare i piani. In particolare sara’ aumentata (in via temporanea) la capacita’ di bruciare rifiuti del termovalorizzatore di Parma, ben piu’ di quanto temuto dalla stessa giunta Pizzarotti nelle settimane scorse (si dovrebbe arrivare a 160.000 tonnellate rispetto alle 149.000 preventivate). Dal primo gennaio 2017, però, secondo la Regione, si tornerà a 130mila tonnellate.

Inoltre, sara’ incrementata la capacita’ degli inceneritori di Modena (da 180.000 a 210.000 tonnellate), Ferrara (da 130.000 a 141.000 tonnellate) e Coriano a Rimini da 125.000 a 144.000 tonnellate), mentre l’impianto di Forli’ verra’ portato al massimo (120.000 tonnellate). Ridotto invece di circa 20.000 tonnellate il carico per il termovalorizzatore di Granarolo a Bologna. Tutti cambiamenti che dovrebbero essere ricondotti alla normalita’ gia’ nel 2017.

Il cambio di programma e’ stato anticipato venerdi’ scorso in commissione dall’assessore regionale all’Ambiente, Paola Gazzolo, che ha parlato di un “aumento temporaneo per due mesi” a Parma. Ieri, la Giunta Bonaccini ha approvato la delibera nella quale mette nero su bianco le variazioni di capacita’ degli inceneritori, dovute al fatto che le previsioni sulla produzione dei rifiuti in Emilia-Romagna contenute nel Piano regionale non hanno centrato il bersaglio.

La realta’, infatti, restituisce un aumento stimato dell’1,1% della produzione di rifiuti urbani nel 2016 rispetto all’anno scorso, pari a circa 31.000 tonnellate. Allo stesso tempo, c’e’ un calo degli indifferenziati del 2,8% pari a circa 33.000 tonnellate. Nel complesso, a livello regionale si parla di circa 212.877 tonnellate in piu’ di rifiuti urbani e 118.618 tonnellate di rifiuti indifferenziati rispetto alle previsioni.

A questi numeri si aggiunge in Emilia-Romagna un “ulteriore fabbisogno di 210.000 tonnellate” di rifiuti speciali da smaltire, dato da una produzione stimata in aumento di 140.000 tonnellate a cui si sommano le 70.000 tonnellate che non possono essere trattate dagli inceneritori, avendo “priorita’” i rifiuti urbani in aumento. Come smaltire dunque tutta questa immondizia inattesa?

“In base ai dati di produzione e nel rispetto dei criteri in ordine alla modifica dei flussi – detta la Regione – occorre cambiare temporaneamente per il 2016 il quantitativo massimo di rifiuti previsto dall”autorizzazione dell’impianto di termovalorizzazione di Parma, nel rispetto del suo carico termico nominale e della procedura di Valutazione d’impatto ambientale gia’ effettuata”. Tradotto in numeri, l’inceneritore di Uguzzolo passera’ dalle 130.000 tonnellate attuali a circa 160.000: ovvero, 129.129 tonnellate di rifiuti urbani, 20.000 di rifiuti ingombranti e 11.000 di rifiuti speciali, per poi tornare nel 2017 ai livelli precedenti.

In particolare, “la discarica di Imola esaurira’ la propria capacita’ residua nel corso del corrente mese”. Quindi, l’impianto di Ravenna “si riconferma come destinazione finale per i rifiuti urbani indifferenziati del bacino faentino”. Per ottimizzare i trasporti, ridurre l’impatto ambientale e i costi, i rifiuti saranno prima avviati all’impianto Tm/Tb di Imola e poi “al trattamento di separazione e biostabilizzazione” a Ravenna (Fonte Dire).