Referendum, Di Maio paragona Renzi a Pinochet. Pd: “Squallido”

13 settembre 2016 | 18:09
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Referendum, Di Maio paragona Renzi a Pinochet. Pd: “Squallido”

Il vice presidente della Camera in un lungo post parla del suo “personaggio che ha occupato con arroganza la cosa pubblica, come ai tempi di Pinochet in Cile. E sappiamo come è finita”

REGGIO EMILIA – Luigi Di Maio attacca Matteo Renzi paragonandolo a Pinochet ed è bufera con tutto il Pd che insorge e lo accusa di essere “squallido”. La rete tra l’altro ‘smaschera’ un suo errore, poi subito corretto, per cui in un primo post aveva parlato di Venezuela e non di Cile.

Il post
Renzi “non è un Presidente del Consiglio ma il più grande provocatore del popolo italiano, un Presidente non eletto, senza alcuna legittimazione popolare, che sorride mentre le persone soffrono. Il referendum di ottobre, novembre o dicembre (ci faccia sapere la data, quando gli farà comodo) lui stesso lo sta facendo diventare un voto sul suo personaggio che ha occupato con arroganza la cosa pubblica, come ai tempi di Pinochet in Cile. E sappiamo come è finita”. Così il vicepresidente M5s della Camera, Luigi Di Maio, su Fb.

E’ un paragone “squallido” attacca il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Luca Lotti. “Il povero Di Maio – attacca il deputato Pd Ernesto Carbone – deve essere ancora stordito, dopo aver faticosamente compreso il vero significato dell’e-mail sulla Muraro. È evidente che in questo momento non è in grado di distinguere una dittatura sanguinaria come quella di Pinochet da un governo che si regge su una maggioranza parlamentare, così come prevedono le leggi della nostra Repubblica”. “Non sa leggere le mail e parla a vanvera di Pinochet. Ma poi Luigi Di Maio lo sa dove si trova il Cile?”, ironizza il senatore Dem Andrea Marcucci.