Profughi, scongiurato il rischio tendopoli

15 settembre 2016 | 09:01
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Profughi, scongiurato il rischio tendopoli

Saranno alloggiati provvisoriamente negli alberghi, ma solo per il tempo “strettamente necessario” a trovare gli alloggi in primo luogo nei comuni che attualmente ospitano un minor numero di “profughi”. Saranno inoltre impegnati in “lavori socialmente utili”, ma solo su base volontaria

REGGIO EMILIA – Il rischio tendopoli, paventato nei giorni scorsi per ospitare i profughi che sempre più numerosi stanno arrivando nella nostra provincia, è stato scongiurato. Nei giorni scorsi erano stati il sindaco Luca Vecchi e il vicesindaco Matteo Sassi a lanciare l’allarme dato che, sopratutto Reggio, sopporta il peso maggiore dell’ospitalità nella nostra provincia. Vecchi e Sassi avevano anche chiesto un maggiore impegno degli altri Comuni della provincia dato che, ad oggi, solo la metà degli enti locali ospita profughi.

La risposta alle loro preoccupazioni è arrivata ieri durante un incontro in prefettura cont tutti i primi cittadini. I profughi saranno alloggiati provvisoriamente negli alberghi che si renderenno disponibili, ma solo per il tempo “strettamente necessario” a trovare gli alloggi in tutta la Provincia. Alloggi che d’ora in poi saranno affittati nei comuni che attualmente ospitano un minor numero di “profughi”. Questi inoltre – ed è la novità di maggior rilievo – saranno impegnati in “lavori socialmente utili”, ma solo su base volontaria: nessuno sarà obbligato a lavorare.

Alla riunione in prefettura di ieri erano presenti sindaci e presidenti delle Unioni comunali. Alla riunione erano presenti anche il presidente della Provincia Giammaria Manghi e il presidente della Dimora D’Abramo, capofila del raggruppamento  di cooperative “che gestiscono contrattualmente l’attività di accoglienza”.

“Oltre al tema già noto dell’esigenza di assicurare una più equa distribuzione dei migranti sul territorio – si legge in una nota diffusa in serata dalla Prefettura di Reggio Emilia –  si è concordemente rilevato come l’intensificazione degli sbarchi nelle ultime settimane suggerisca l’opportunità di fronteggiare le esigenze di accoglienza attraverso strumenti di maggiore coordinamento e condivisione con i sindaci del territorio”.

La prefettura sottolinea che  “l’obiettivo unanimemente condiviso è stato quello di coniugare le impellenti esigenze di accoglienza con quelle di vivibilità dei territori e di integrazione sociale dei migranti”.

Ecco, in sintesi, le decisioni assunte: “Si continuerà nel reperimento di appartamenti, orientando la ricerca primariamente nelle aree territoriali (Unioni dei Comuni) dove si sono finora registrati un numero minore di migranti accolti. La ricerca degli alloggi sarà favorita, orientata e condivisa in un’ottica pienamente collaborativa dai sindaci, al fine di individuare le soluzioni più idonee e di minore impatto. Si è infatti preso atto che il sistema di accoglienza diffusa, attuato a livello regionale e in provincia di Reggio Emilia, ha finora dato ottimi risultati senza far registrare criticità di rilievo.

Invece “per le esigenze immediate di accoglienza saranno  utilizzate le strutture alberghiere che si rendano disponibili”, ma “evitando grosse concentrazioni di qualsiasi tipo”.  “Il reperimento degli esercizi alberghieri avverrà secondo le disponibilità e a prescindere dagli obiettivi di riequilibrio territoriale che vengono invece perseguiti con l’accoglienza in appartamenti. Anche per questo le strutture alberghiere verranno utilizzate come mini Hub per il tempo strettamente necessario a ricollocare i nuovi ospiti in appartamento”.

Poi l’integrazione dei richiedenti asilo: “I comuni o le Unioni comunali -annuncia la Prefettura – predisporranno progetti di lavori socialmente utili su base volontaria per impiegare i migranti in lavori di pubblica utilità. In tal modo si intende consentire agli ospiti lo svolgimento di un minimo di attività e favorire ricadute positive del sistema di accoglienza sul territorio”.

Infine, il tavolo Prefettura-sindaci diventa permanente con  riunioni mensili “nelle quali saranno riscontrati l’andamento dell’accoglienza sul territorio e la predisposizione e attuazione dei progetti per lavori socialmente utili”. Si farà dunque il punto, mensilmente, sul flusso di profughi e sulla disponibilità di alloggi per distribuirli in modo uniforme sul territorio.

Dal 29 agosto a oggi 150 richiedenti asilo sono approdati a Reggio, secondo un calcolo percentuale che assegna alla nostra provincia circa 60 persone ogni 10mila che sbarcano sulle coste. Gli ultimi migranti sono arrivati tra ieri e oggi. Di smistarli si occupa la Dimora d’Abramo. Un centinaio circa dei 1.200 presenti è inserito in progetti di volontariato.